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Un fiocco azzurro al Circo Orfei di stanza a Gela

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Da due giorni il Comune di Gela ha un cittadino in più. E’ il piccolo Eros figlio dei circensi del Circo Darix Martin della famiglia Orfei, nato il 6 ottobre al reparto di ginecologia dell’ospedale di Gela. Sono abituati loro: accade di partorire due figli in altrettanti comuni italiani. Sono cittadini del mondo. La mamma Chiara Sanna, trapezista ha avuto le doglie in città ed è stato naturale partorire a Gela. A darne notizia è stata la stessa direzione del Circo che da giorni è di stanza in città. il piccolo Eros Giuseppe De Bianchi, pesa 3 chili e 200 grammi, è stato un bambino voluto dai genitori ; il papà è Alan De Bianchi, acrobata. Sono in tournèe in Sicilia da due anni e sapevano di dare la vita ad un bimbo ‘siciliano’ . Mamma e bambino godono di ottima salute e sono ancora in città per i prossimi giorni . Prossima tappa, il 20 ottobre è a Comiso e poi a Modica. E’ questa la vita di chi sceglie di avere una roulotte per casa e si allena per dare il sorriso a tanti bimbi che non pensano a quante rinunce ci sono dietro ad ogni spettacolo ma anche tante esperienze diverse a contatto con realtà sempre nuove e variegate.

Quanti bambini hanno tra i ricordi più vivi della loro infanzia una divertente domenica trascorsa con tutta la famiglia al circo, impossibile non aver fatto quest’esperienza almeno una volta nella vita; il circo per un bambino è un luogo magico, un posto dove si vivono emozioni e ci si lascia rapire dalla magia che offre lo spettacolo, un mondo nuovo ed emozionante.

Trapezisti ed acrobati, clown e domatori di belve feroci, giocolieri ed illusionisti, sono questi gli eroi dei più piccoli che riescono a farli vibrare dall’emozione, dei veri artisti che dedicano tutta la loro vita al circo, il che non è poco.

Spesso ci si limita soltanto a vedere lo spettacolo e ad apprezzare la loro bravura, ma va detto che vivere una vita da circense non è affatto una cosa semplice come potrebbe sembrare, anzi; i lavoratori del circo sono nella maggior parte gitani, persone senza fissa dimora che vivono tutta la loro vita su un camper o una roulotte, adattandosi come meglio possono con l’ambiente in cui si stabiliscono per qualche settimana e nel quale mettono in piedi il loro bel tendone colorato con la speranza di vedere lunghe code ai botteghini. E’ una vita di sacrifici ed in molti casi di stenti e, tranne rare eccezioni, una vita che difficilmente garantisce una condizione tranquilla ed agiata.

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Attualità

Il mese mariano al Santuario Maria Ss dell’Alemanna

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Si avvicina il mese di maggio e le parrocchie rendono omaggio a Maria, cui tradizionalmente, il mese è dedicato.

Nel 1945 Pio XII ha avvalorato l’idea di maggio come mese mariano dopo aver stabilito la festa di Maria Regina il 31 maggio. Dopo il Concilio Vaticano II questa festa è stata spostata al 22 agosto, mentre il 31 maggio si celebra la festa della Visitazione di Maria

Stasera alle 21, al Santuario Maria Ss dell’Alemanna, sotto la guida di Don Rosario Sciacca, cominciano le celebrazioni.

Ecco il calendario degli eventi liturgici:

L’indicazione di maggio come mese di Maria lo dobbiamo però a un padre gesuita: Annibale Dionisi. Un religioso di estrazione nobile, nato a Verona nel 1679 e morto nel 1754 dopo una vita, a detta dei confratelli, contrassegnata dalla pazienza, dalla povertà, dalla dolcezza. Nel 1725 Dionisi pubblica a Parma con lo pseudonimo di Mariano Partenio Il mese di Maria o sia il mese di maggio consacrato a Maria con l’esercizio di vari fiori di virtù proposti a’ veri devoti di lei. Tra le novità del testo l’invito a vivere, a praticare la devozione mariana nei luoghi quotidiani, nell’ordinario, non necessariamente in chiesa «per santificare quel luogo e regolare le nostre azioni come fatte sotto gli occhi purissimi della Santissima Vergine».In ogni caso lo schema da seguire, possiamo definirlo così, è semplice: preghiera (preferibilmente il Rosario) davanti all’immagine della Vergine, considerazione vale a dire meditazione sui misteri eterni, fioretto o ossequio, giaculatoria. Negli stessi anni, per lo sviluppo della devozione mariana sono importanti anche le testimonianze dell’altro gesuita padre Alfonso Muzzarelli che nel 1785 pubblica Il mese di Maria o sia di Maggio e di don Giuseppe Peligni.

Nel 1945 Pio XII ha avvalorato l’idea di maggio come mese mariano dopo aver stabilito la festa di Maria Regina il 31 maggio. Dopo il Concilio Vaticano II questa festa è stata spostata al 22 agosto, mentre il 31 maggio si celebra la festa della Visitazione di Maria. L’invito a non trascurare la recita del Rosario soprattutto nel mese di maggio viene da lontano.Nell’Enciclica Ingruentium malorum del 1951, Pio XII scriveva: «È soprattutto in seno alla famiglia che Noi desideriamo che la consuetudine del santo Rosario sia ovunque diffusa, religiosamente custodita e sempre più sviluppata. Invano, infatti, si cercherà di portare rimedio alle sorti vacillanti della vita civile, se la società domestica, principio e fondamento dell’umano consorzio, non sarà ricondotta alle norme dell’Evangelo. Per ottenere un compito così arduo, Noi affermiamo che la recita del santo Rosario in famiglia è un mezzo quanto mai efficace».

Anche il Magistero incoraggia questa devozione nata dal popolo. Nell’enciclica Mense Maio datata 29 aprile 1965, Paolo VI indica maggio come «il mese in cui, nei templi e fra le pareti domestiche, più fervido e più affettuoso dal cuore dei cristiani sale a Maria l’omaggio della loro preghiera e della loro venerazione. Ed è anche il mese nel quale più larghi e abbondanti dal suo trono affluiscono a noi i doni della divina misericordia».Nessun fraintendimento però sul ruolo della Vergine nell’economia della salvezza, «giacché Maria – scrive ancora papa Montini – è pur sempre strada che conduce a Cristo. Ogni incontro con lei non può non risolversi in un incontro con Cristo stesso». Anche papa Montini attribuiva una straordinaria importanza al Rosario recitato in famiglia: «Non v’è dubbio – scriveva – che la Corona della Beata Vergine Maria sia da ritenere come una delle più eccellenti ed efficaci ‘preghiere in comune’ che la famiglia cristiana è invitata a recitare. Noi amiamo, infatti, pensare e vivamente auspichiamo che, quando l’incontro familiare diventa tempo di preghiera, il Rosario ne sia l’espressione più gradita.

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L’Aias Ets coccola le mamme con le mani e con il cuore

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Un gesto semplice che parla d’affetto, collaborazione,inclusione: è un’iniziativa dedicata alle mamme in occasione della loro festa domenica 13 maggio.

L’Aias Ets ha organizzato la manifestazione “Con le mani, con il cuore”, un momento do coccole per le mamme a cura della maje up artist Deianira Dammaggio, la fotografa Maria Sciacca e i ragazzi del seminterrato.

Appuntamento il 13 maggio all’Aias dalle 9.30 alle 11 30 con le coccole alle mamme e un dolce break

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Attualità

Per i bimbi della “Romagnoli-Solito” tour in centro nei luoghi di “Ué – Eventi urbani”

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Le classi della scuola dell’infanzia dell’istituto comprensivo “Romagnoli-Solito” in visita nei luoghi della street art del progetto “Ué – Eventi Urbani”, tra via Morello e via Pisa. Un momento di gioia, colore ed entusiasmo per i bimbi che hanno anche realizzato un’attività artistica all’insegna della creatività.

La scuola guidata dal dirigente Gianfranco Mancuso ha dunque promosso un’iniziativa di cittadinanza attiva e valorizzazione del territorio, che ha avuto come protagonisti i piccoli alunni. Presenti e attente le maestre che hanno accompagnato e seguito i loro allievi: ad ideare l’iniziativa è stata l’insegnante Filippa Ciaramella.

«Felicissimi di aver mostrato ai bambini il “volto” e le opere di “Ué – Eventi urbani”, la loro gioia è contagiosa e anche per loro siamo all’opera nella rigenerazione culturale del centro storico», ha detto Roberto Collodoro direttore artistico di “Ué”. 

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