Le province di Caltanissetta ed Enna, secondo i dati forniti da Eurostat, nel 2021 hanno avuto un calo di popolazione rispettivamente del 7,8% e del 9,6%, risultando le peggiori province d’Italia.
Il dato più preoccupante riguarda le fasce d’età che lasciano questi territori, non sono solo i giovani a far le valige ma sempre più spesso anche i genitori tendono a raggiungere i figli, alimentando così il fenomeno dello spopolamento.
Il Coordinatore Provinciale di Caltanissetta Giuseppe Ventura interviene così:” Lo spopolamento progressivo dei nostri territori è un fenomeno crescente che va assunto immediatamente come problema politico generale di governo e di politica pubblica perché provoca sul territorio uno squilibrio che genera effetti devastanti non solo nelle aree interessate, quindi la provincia di Caltanissetta e di Enna, ma per l’intera economia regionale. Drenando risorse sociali ed economiche, sottraendo capitale umano, questo fenomeno costituisce un grave limite alla crescita complessiva della Sicilia. Quando la popolazione di un luogo decide di abbandonarlo spostandosi altrove si innescano una serie di effetti negativi irreversibili per l’intera comunità sia da un punto di vista socio-culturale che economico e geologico. Dal primo punto di vista il calo demografico provoca la perdita di identità e di memoria che provoca un senso di smarrimento. Ed una comunità senza memoria, identità e valori non è più comunità. Ed ancora, dal punto di vista economico è facile intuire la perdita che ne subisce un territorio da uno spopolamento soprattutto giovanile, impedendo il processo di modernizzazione delle produzioni tipiche locali con la scomparsa di attività che potrebbero rappresentare il rilancio del territorio. Lo spopolamento determina nel territorio interessato la chiusura di scuole, di uffici comunali, di attività commerciali impoverendo una comunità destinata all’oblio. Anche da un punto di vista geologico, lo spopolamento di un territorio comporta l’abbandono del presidio del territorio stesso e quindi un forte calo d’interesse rispetto alla sua manutenzione”.
“L’Unione Europea, il Governo Nazionale e Regionale, le amministrazioni locali – conclude Giuseppe Ventura – devono mettere in capo strategie d’intervento per contrastare tale fenomeno, attraverso politiche di sostegno al reddito, miglioramento dei servizi, delle infrastrutture, valorizzazione delle produzioni tipiche e delle tradizioni. Bisogna farlo subito, per evitare il rischio che interi comuni della provincia scompaiano definitivamente.”
L’Istituto comprensivo San Francesco-Capuana di Gela come punto di riferimento per la formazione integrale degli studenti e l’apertura alla comunità locale.
Nella scuola di Gela, diretta da Maria Lina La China, tre importanti appuntamenti nel mese di maggio porteranno al centro dell’attenzione tematiche fondamentali per la crescita degli studenti: salute, cultura e legalità. Si inizia domani, lunedì 13 maggio, alle ore 10:30, con un incontro dal titolo “Salute a peso” dedicato alla salute e alla corretta alimentazione, con un focus particolare sul tema del peso corporeo nei più giovani.
L’appuntamento, che si tiene presso l’auditorium Virgilio Argento dell’istituto è promosso in sinergia con il Kiwanis club, coinvolge medici esperti del settore, e vede l’intervento del Direttore sanitario dell’Azienda ospedaliera VITTORIO EMANULE di Gela Dott. Alfonso Cirrone Cipolla, ed è impreziosito dalla presentazione del volume “Sopra ogni peso, la vita straordinaria di una donna nella pesistica” di Concetta Pilato e Maria Teresa Cirasa che racconta alle nuove generazioni una storia di forza morale e di impegno personale che è riuscito ad abbattere i pregiudizi su uno sport di cui oggi si riconoscono a livello scientifico i benefici su chi lo pratica.
Lunedì 19 maggio invece giornata dedicata alla cerimonia di premiazione del concorso scrittura dedicato alla preside Giovanna Palazzolo. Il concorso, intitolato all’indimenticata dirigente che ha lasciato un’impronta significativa nella storia dell’istituto, è giunto alla quarta edizione e quest’anno ha interrogato i partecipanti sul ruolo della scuola perché possa consentire alla comunità di trasformare le situazioni di criticità in opportunità di cambiamento”.
Tra gli interventi è previsto il contributo di Antonella Di Bartolo, dirigente del comprensivo Sperone Pertini di Palermo che nel libro “Domani c’è scuola” (Mondadori) racconta, tra le altre battaglie, come in poco più di un anno è riuscita a riportare centinaia di bambini in classe abbattendo l’abbandono fino allo o,1%. Appuntamento alle ore 10, auditorium Virgilio Argento del comprensivo di via Niscemi. Si prosegue infine martedì 20 maggio con “Leggi la legalità …..nei panni degli altri”.
Sul palco del teatro Eschilo si avvicenderanno le storie di Giuseppe Tallarita e Chiara Frazzetto. La prima, raccolta dal giornalista Valerio Esposti nel libro “Un sogno spezzato” (Armando editore) racconta la storia di Giuseppe Tallarita che pagò con la vita il rifiuto di far pascolare abusivamente il gregge della Stidda nei suoi terreni; la seconda è invece la storia di una giovane gelese a cui la mafia, a soli 21 anni ha sterminato famiglia che si è opposta al racket delle estorsioni. Tra gli interventi in scaletta, l’incontro degli studenti con il sostituto procuratore presso il Tribunale di Gela Luigi Lo Valvo.
La giornata si concluderà con le performance tematiche degli studenti guidati dai docenti Erica Anzaldi e Ornella Gallo.nonchè del coro d’istituto seguito delle docenti Katia Spinello e Claudia Puglisi. La manifestazione, aperta al territorio, si terrà alle ore 10 presso il Teatro Eschilo ed è organizzata in collaborazione con “La casa di Maria Cittadina”, una APS che si occupa a Gela di rispondere ad un’emergenza, da sempre presente, che si è nuovamente evidenziata nel panorama sociale, quello dei senza tetto. “La scuola non è solo luogo di istruzione, ma di educazione alla cittadinanza attiva – dice la Dirigente prof.ssa Maria Lina La China –.
Queste iniziative rappresentano pienamente la nostra missione educativa: formare cittadini consapevoli, curiosi, e impegnati nel mondo che li circonda. Tutti gli eventi sono segnati dalla presenza, tra gli altri, di autori che attraverso i libri portano la propria testimonianza diretta su esperienze vissute in contesti complessi e sul valore dell’impegno civile. Attraverso il racconto autentico di chi ha fatto della legalità una scelta di vita allora, avviciniamo i nostri studenti – conclude – ai principi della giustizia, della responsabilità e del rispetto delle regole”.
In occasione della settimana mondiale della sicurezza stradale, la Polizia Stradale di Caltanissetta ha incontrato oggi gli studenti dell’istituto Ettore Majorana di Gela.
Nel corso dell’incontro, l’assistente capo coordinatore della Polizia, Michele Messina, ha sensibilizzato gli studenti circa le buone pratiche da seguire una volta che ci si mette alla guida di mezzi al fine di prevenire incidenti stradali.
Un problema nascosto, ma devastante per l’ambiente: gli ombrelloni hawaiani in rafia sintetica sono un nemico silenzioso che inquina le nostre spiagge e i mari. Questi ombrelloni, presenti in molti stabilimenti balneari italiani, nel tempo rilasciano filamenti di plastica che, a causa dell’esposizione agli agenti atmosferici, non solo contaminano la sabbia, ma finiscono per essere trasportati dalle onde fino a mescolarsi con la vegetazione marina.
Un impatto devastante non solo sull’ambiente, ma anche sulla fauna marina, che spesso scambia questi grumi di plastica per cibo.“Non possiamo più ignorare questo problema che riguarda tantissimi stabilimenti balneari lungo le nostre coste. Gli ombrelloni hawaiani, realizzati con materiali inquinanti come la rafia sintetica, la poliammide e i derivati della viscosa, sono una minaccia invisibile per l’ecosistema marino – dichiara Luca De Gaetano, presidente e fondatore di Plastic Free Onlus – È fondamentale sensibilizzare le persone e coinvolgere le amministrazioni locali per porre fine all’uso di questi ombrelloni inquinanti”.
Plastic Free, da sempre in prima linea nella lotta contro la plastica, aggiunge questa nuova causa alle sue numerose attività. L’associazione, che dal 2019 promuove progetti di bonifica ambientale, sensibilizzazione nelle scuole, salvataggio delle tartarughe e molte altre iniziative, si farà portavoce di un cambiamento attraverso il dialogo con le amministrazioni comunali. “Chiediamo che vengano introdotte ordinanze che obblighino i proprietari degli stabilimenti balneari a sostituire questi ombrelloni con alternative ecologiche, riducendo così il danno che causano alle nostre coste”, aggiunge De Gaetano.Inoltre, Plastic Free Onlus ha avviato una campagna di sensibilizzazione tramite i propri canali social e ha lanciato una petizione per raccogliere firme e coinvolgere i cittadini nella lotta contro l’inquinamento da plastica legato agli ombrelloni hawaiani.
Dalla sua nascita, l’associazione ha organizzato più di 8.200 appuntamenti di pulizia ambientale coinvolgendo oltre 260mila volontari e rimuovendo 4,5 milioni di chili di plastica e rifiuti. Ha contribuito a salvare sinora 230 tartarughe di medio-grandi dimensioni ed accompagnarne alla nascita 6.722 tartarughine. È attiva anche nelle scuole dove hanno svolto 3.800 incontri interagendo con quasi 300mila studenti. Cruciale la collaborazione con le Amministrazioni locali dove sono stati siglati 482 protocolli d’intesa e premiati 122 Comuni Plastic Free per essersi contraddistinti per la lotta contro gli abbandoni illeciti e la promozione di comportamenti virtuosi.Plastic Free Onlus continua a lavorare con determinazione per un futuro libero dalla plastica, estendendo ora il suo impegno contro un nemico che minaccia in silenzio la bellezza dei nostri mari e delle nostre spiagge.