Verso il voto del bilancio stabilmente riequilibrato
L'analisi dell'avv.Emanuele Maganuco
Si avvicina la data per il voto in aula del bilancio stabilmente riequilibrato, argomento che in questi giorni domina il dibattito politico fuori e dentro il palazzo di città. Tra le riflessioni di questi giorni, è interessante quella dell'avv.Emanuele Maganuco che si sofferma sul valore politico che quella delibera dovrebbe avere come spartiacque tra il passato di malgoverno ed un futuro che dovrebbe essere segnato da una nuova cultura politica, un nuovo modo di scegliere chi portare al governo della città, un nuovo modo di amministrare. Solo così si trarrà vantaggio dall'esperienza del dissesto che è dura soprattutto per le tasche dei cittadini. Ecco l'analisi integrale dell'avv Maganuco:
"Mercoledì si voterà in consiglio comunale la proposta di bilancio riequilibrato. Un atto amministrativo fondamentale per poter uscire dal dissesto finanziario, che non ha paralizzato ma certamente rallentato l'azione amministrativa dell'ente, con inevitabili ricadute sulla ns comunità. Si pensi a tanti creditori, cittadini ed imprese, che non hanno potuto ancora vedere soddisfatte le proprie pretese.La scure del dissesto è arrivata temporalmente con la scorsa amministrazione, ma nella realtà era figlia di anni di malgoverno, politici e commissariali, precedenti. La proposta di bilancio riequilibrato è il frutto del gran lavoro politico dell'attuale sindaco, seppure non so quanto condiviso con tutte le forse politiche del civico consesso. Difficile non dare pubblicamente merito di questo lavoro al primo cittadino. La proposta è anche il frutto del lavoro silenzioso, ma non per questo meno laborioso ed indefesso, della dirigente al bilancio che, in uno al segretario comunale, ha curato e ricostruito i complessi ed articolati aspetti tecnici contabili. Non è era facile. Non è tuttavia vero che si tratta di un atto amministrativo, e quindi solo tecnico, che pertanto andrebbe votato intonso dal consiglio comunale. Per come insegna copiosa giurisprudenza della corte dei conti ci sarebbe spazio anche in questa fase per la politica. Senza toccare le entrate, portate al massimo, sulle quali si regge tutta l'architettura della proposta di delibera, si potrebbe certamente discutere, senza aumentarla nella sua complessità, della spesa, prevedendo degli switch tra un capitolo ed un altro, al netto delle poste vincolate. Sono questi gli spazi che pertengono alla politica e non ai tecnici.
I tempi sono però troppo stretti e forse oggi è il tempo di pensare solo ad approvare la proposta, previa modifica di quanto opportunamente segnalato (non si tratta di un mero refuso) dal segretario cittadino di Forza Italia, errore che può essere tranquillamente sanato in sede di approvazione. L'approvazione della proposta è però qualcosa di più di un fondamentale tassello amministrativo della più ampia procedura tecnico contabile per uscire dal dissesto.
È un atto storico per la città, come ha correttamente ricordato la presidente del consiglio comunale, per un motivo che non è solo meramente tecnico amministrativo. Credo che l'approvazione di questa delibera assurga un po' da spartiacque temporale con tanti anni di passato malgoverno ed è questo il segnale che tutta la politica gelese dovrebbe a gran voce lanciare a valle dell'auspicabile approvazione unanime di questo atto. Le imposte cittadine portate inevitabilmente al massimo (non si poteva fare diversamente) ne sono la naturale conseguenza e dovrebbero far riflettere tanti cittadini. Ne piangeremo gli effetti un po' tutti nel prossimo quinquennio o forse anche decennio. Spero quindi che tutto questo sia responsabilizzante per governanti ma anche per i governati. Che ci sia quel cambiamento nella cultura politica amministrativa che induca i cittadini a votare in futuro con la necessaria responsabilità e gli eletti ad ammistarre le risorse pubbliche con la stessa attenzione che si registra nella gestione delle risorse economiche e finanziarie di una famiglia o di una azienda privata. Solo così potremo dire che alla fine questo dissesto non sarà stato tutto funesto.Anzi sarà una lezione un po' per tutti.Spero che il tempo mi dia ragione"
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