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Lo Scrivo a Il Gazzettino di Gela

Virologi contro virologi, storici contro storici: il punto di vista dello psichiatra dott. Franco Lauria

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Si è scatenata la lotta per accaparrarsi la credibilità. E l’autorità. In ogni campo del sapere nulla è più certo e nessuno è creduto. Sembra di vivere nel caos e nella confusione. La gente è smarrita e disorientata. Fior fiore di scienziati con tanto di curriculum e fasci di carte si scontrano contro altrettanti scienziati titolati. Anche gli storici non scherzano. E così non siamo più certi del nostro passato perché ognuno ce lo racconta in maniera diversa. E tutti sono certissimi che l’altro è in errore, spesso in buona fede, ma a volte anche in malafede. 

Il vaccino è l’unica arma che abbiamo contro il Covid, si grida da una parte. Il vaccino ci controlla e ci uccide, si ribatte dall’altra. Una babele che riemerge dal vecchio testamento. Forse Dio vuole nuovamente confondere gli uomini perché troppo arroganti e presuntuosi? O semplicemente punirli per la loro fede ormai tiepida e scolorita? La crisi dell’autorità si porta dietro la crisi della credibilità. Ed ognuno vede nell’altro un bugiardo e un impostore da combattere con ogni mezzo lecito e qualche volta anche meno lecito. Smarrimento, confusione, disorientamento, delusione.

L’uomo moderno è sempre più in crisi. La politica sta peggio della scienza. I politici senza ideologia e senza anima rincorrono giornalmente l’audience per accrescere la popolarità e guadagnare qualche punto. Se non accetti quello che dico io sei: maschilista, sessista, fobico dicono le femministe, ma soprattutto gli lgbtq. Se non sei di sinistra sei fascista dicono altri per squalificare con un taglio netto e un colpo basso gli avversari politici. Guai se ti becchi l’accusa di essere fascista o sessista. Sei finito. Insomma una lotta all’ultimo sangue per afferrare e tenersi stretta la bandiera dell’autorità credibile. Che altro non è se non una nuova versione, aggiornata, rivista e corretta della lotta per il potere. 

La crisi dell’Occidente è sotto i nostri occhi sgomenti. Più la scienza va avanti e più aumentano le incertezze e le insicurezze. Un paradosso da cui non sappiamo come uscire. La scienza promette comodità e godimento, ma provoca insicurezza e fragilità. Eppure viviamo nell’epoca del trionfo della scienza che nessuno osa mettere in dubbio. La scienza ha preso il posto della religione che a sua volta aveva preso il posto della magia. Il Vaccino ha preso il posto dell’Acqua Santa. Lo scienziato ha preso il posto del vescovo. Le facoltà scientifiche sfornano laureati che trovano lavoro subito e a stipendi più alti, le facoltà umanistiche sfornano disoccupati e sottoccupati precari a vita con stipendi da fame. Il trionfo della scienza è sotto gli occhi di tutti. Criticare la scienza è il nuovo sacrilegio e non bestemmiare Dio. Se vuoi essere credibile devi avere la scienza dalla tua parte e non Dio o la religione. La scienza manda in soffitta Dio e lo mette  fra le cianfrusaglie del passato che non usiamo più. La religione sa di vecchio e di stantio.

La scienza fa moderni e titolati. Ma anche la scienza è divisa e spaccata, anche gli  scienziati sono in guerra fra di loro. E gli storici? Insomma la resistenza fu o non fu una pagina gloriosa ? E Garibaldi, fu un eroe o un venduto agli inglesi? Per adesso mi sa che convive tutto. Siamo in piena contraddizione. E non poteva essere diversamente.  Nietzscheche aveva visto giusto alla fine dell’ottocento con il pazzo che annunciava la morte di Dio nella sua Gaia scienza. Dopo la sua morte si è scatenata la lotta per occupare il posto lasciato vacante da Dio e dai suoi ministri. Tutti sono in pole position. Pronti per la partenza, ognuno vuole arrivare primo e vincere la gara. La posta in palio non è da poco. Il potere, la gestione del potere, attraverso il possesso dell’autorità e della credibilità. L’uomo moderno ateo e edonista ha  creato la scienza che sostituisce la religione e l’etica ormai smorte e asfittiche. E chi gestirà la Tecnica, a lui andrà il potere, l’autorità e la credibilità. Dio e i suoi sacerdoti sono  fuori gioco e loro lo sanno.
Dott.  Franco Lauria

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“Stato di incuria, si intervenga a Macchitella”

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Dal nostro lettore, Angelo Infurna, riceviamo e pubblichiamo

Perenne stato di incuria del marciapiede di viale Cortemaggiore a ridosso di viale Indipendenza. Erba e vegetazione alta più di due metri che hanno reso il marciapiede ormai impraticabile per cui il pedone è costretto, purtroppo, a transitare sulla strada mettendo a rischio la sua incolumità a causa dei mezzi di trasporto che, ahimè, spesso sfrecciano ad elevata velocità.

Il quartiere residenziale di Macchitella è colmo di queste situazioni. Invito l’amministrazione comunale,nin primis il sindaco e l’assessore al ramo, ad intervenire.

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Il panificatore Ascia accusa: “io escluso”

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Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma di Riccardo Ascia

“Il Progetto “Pane di Gela” avviato sei anni fa, dai panificatori CNA e dal coordinatore panificatori CNA Gela Riccardo Ascia, è stato il riferimento di tutte le manifestazione che riguardavano il pane di Gela, oggi il progetto viene escluso dalla manifestazione.

Ascia convocato dall’amministrazione e dall’assessore Franzone, viene subito comunicato che l’evento denominato “Festa del pane di Gela” in programma a fine mese, non ha nulla a che vedere con il progetto “Pane di Gela”. La manifestazione sarà tutta dell’amministrazione e dell’assessore Franzone. Con questi propositi sono avvenuti altri incontri tra l’amministrazione, sindaco e coordinatore dei panificatori Ascia della sigla datoriale CNA.

Escluso il progetto ma non il coordinatore Ascia, di fatti Ascia in un primo momento aveva accettato l’invito ad esporre i propri prodotti, ma sono nate subito divergenze legate alla gestione della valorizzazione del Pane di Gela, non in linea con quanto costruito dal gruppo di lavoro del progetto “Pane di Gela”, che ricordiamo fanno parte non solo i panificatori ma l’intera filiera di produzione, produttori di grano e molitori.

Tanta delusione da parte della categoria CNA, soprattutto dal coordinatore Ascia che rilascia quanto segue: Siamo stati presenti fin dal 2019 con l’allora vice sindaco Terenziano Di stefano oggi sindaco, a collaborare e soprattutto ad indicare le strade da percorrere per valorizzare al meglio il pane di Gela. Quando noi parliamo di valorizzazione intendiamo dire valorizzare il prodotto attraverso la nostra conoscenza panaria, è attraverso la nostra conoscenza che si può crea un’eccellenza.

Conoscere i grani, dove e come vengono coltivati, come vengono trasformati in farine, l’uso del lievito madre, l’uso dei forni a pietra e con quali materiali vengono alimentati, gli strumenti utilizzati per la panificazione, le tecniche usate per la panificazione, queste ed altre particolarità contraddistinguono il pane di Gela dal resto dei pani che si panificano.

Far riconoscere il pane di Gela alla vista, al tatto, al gusto è un punto imprescindibile se si vuole valorizzare il pane di Gela, altrimenti nessuno riconoscerebbe il pane di Gela immerso in tutte le varie tipologie che si panificano a Gela, oltre 15, molti simili che vengono venduti giornalmente come pane di Gela o casareccio, che di casareccio nulla hanno. Il progetto “Pane di Gela” tutela la qualità e tutela le radici del mady in Gela, in questa manifestazione manca la tutela ed il riconoscimento dell’eccellenza.

Noi con il nostro progetto denominato “Pane di Gela” abbiamo fatto questi in sei lunghi anni in tutte le nostre manifestazioni e continueremo a farlo sempre. Soprattutto fin quando ci saranno persone che amministreranno pensando che si possa valorizzare un prodotto senza doverlo conoscere. Attraverso direttori artistici hanno pensato agli addobbi floreali, alla musica, ai gazebi in legno, ma hanno dimenticato a dire come viene fatto e riconosciuto il pane di Gela, le caratteristiche che lo contraddistinguono, ma questo fa parte del nostro progetto “Pane di Gela” che l’amministrazione tutta hanno voluto escludere.

Ebbene si, all’assessore Franzone ed a tutta l’amministrazione diciamo che hanno pienamente ragione. Questa vostra festa non ha nulla a che vedere con il nostro progetto “Pane di Gela”, il nostro progetto parla del pane di Gela, il vostro parla solo di pane”.

“Abbiamo avuto diversi incontri con Ascia – racconta il sindaco Di Stefano – lungi da noi il proposito di escludere alcuno. Il fatto è che il panificatore avrebbe voluto allestire un forno mobile per la panificazione a vista dei visitatori. Progetto ambizioso ma difficile da realizzare. Lo abbiamo invitato a partecipare con i mezzi limitati che abbiamo noi e siamo propri ad accogliere tutti quanti vogliono partecipare. Ricordo che Ascia, grazie al Comune di Gela, è stato protagonista di un servizio televisivo nazionale”.

“È stato inviato più volte – dise l’assessote allo sviluppo economico Filippo Franzone – convocato due volte di cui una in presenza anche del sindaco. Ci sono andato personalmente due volte nel suo panificio ad invitarlo.Gli abbiamo offerto le stesse condizioni di tutti gli altri panificatori, ovvero tutto gratis.Voleva la gestione dell’iniziativa, quando è il Comune che gestisce l’iniziativa. Ho fatto più di quello che dovevo”.

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Cinque richieste per migliorare contrada Desusino

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Da Cristian Barrale, presidente del Comitato Cittadino Contrada Desusino, riceviamo e pubblichiamo

Il Comitato Cittadino Contrada Desusino, ha protocollato oggi cinque istanze ufficiali rivolte all’Amministrazione comunale di Butera per segnalare e sollecitare la risoluzione di gravi criticità che da anni affliggono la zona di Contrada Desusino.

Le richieste, supportate da riferimenti normativi e documentazione tecnica, riguardano:

La disinfestazione, la raccolta rifiuti e la pulizia delle aree verdi comunali;

l’assegnazione della toponomastica e dei numeri civici, la cui assenza ostacola il diritto dei cittadini a ricevere corrispondenza postale e documenti ufficiali (ad esempio avvisi elettorali);

la manutenzione urgente del manto stradale comunale, attualmente in condizioni critiche, con buche pericolose per la circolazione e la sicurezza;

la pulizia e la messa in sicurezza del canalone, già segnalato da sopralluoghi ufficiali dell’Autorità di Bacino ma ad oggi senza date certe di intervento;

la messa in sicurezza del piazzale comunale di Desusino, gravemente danneggiato dall’erosione, il cui crollo minaccia l’incolumità pubblica. Si chiede inoltre perché non sia stato inserito nella programmazione Fus, come era stato promesso.

“Le nostre istanze non sono nuove: da anni residenti e proprietari chiedono attenzione per Desusino, ma non si è mai andati oltre le promesse. Ora siamo un Comitato, con nome, Pec, sito e responsabilità civica. Vogliamo risposte formali e soprattutto atti concreti”.

sito web:contradadesusino.it

E-mailcomitatodesusino@gmail.com

PECcomitato@pec.contradadesusino.it

Telefono: 3513523645

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Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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