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Lo Scrivo a Il Gazzettino di Gela

Zan, dittatura del politicamente corretto: il punto di vista dello psichiatra dott. Franco Lauria

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Dopo Fedez arriva Elodie, tutti contro il Vaticano.

Come dire l’edonismo estetizzante, individualista, effimero e godereccio votato al consumismo istantaneo usa e getta, allo spreco nichilista, come unico scopo della vita,

si contrappone ad una visione etica e religiosa della vita, dove la Comunità, la Società, il gruppo devono stare in equilibrio e armonia, entro la giusta misura greca, con il singolo individuo.

Così non è nel disegno di legge Zan che invece pone il singolo a capo assoluto della società, come un piccolo dittatore antidemocratico, terrifico, senza limite.

Ma il ddl Zan proprio per questo è in perfetta linea con il postcapitalismo liquido, lo incarna, lo intepreta e lo cavalca.

L’ideologia individualista, votata al mi piace, al like, consumistico, senza limite, è tutta presente in Zan che  esprime fino a che punto la sinistra abbia assorbito e fatta sua l’ideologia del potere postcapitalista. 

La sinistra è oggi la migliore interprete dell’ideologia individualista, consumista, nichilista, edonista del potere. Più della destra.

Zan è figlio di questa visione ideologica tutta interna al potere.

Quella che chiamiamo Gender è l’ideologia del potere postcapitalista  assorbita totalmente dalla sinistra e proprio questo individualismo consumista assoluto in campo sessuale diventa Legge Zan, la Legge Gender. La Legge che dà il passaporto legislativo all’ideologia del potere postcapitalista che cammina sulle gambe della sinistra attuale, fucsia, arcobaleno, dei diritti civili, senza diritti sociali, della colliquazione di ogni identità dell’uomo costruito in serie che non pensa più, ma credendo e illudendosi ancora di pensare consuma e gode senza limite.

Eroi di questa nuova visione disincantata, godereccia, atea, della vita come consumo, del narcisismo individualista come uso del prossimo, una vita senza amore, solo sesso pornografico, ma che invece tuttavia a ogni pie’ sospinto urlano che loro, sono gli lgbtq+, loro amano e  l’importante è amare. Smontiamo questa balla colossale.

Nel narcisismo individuista non c’è amore, le due cose si contraddicono. O l’uno o l’altro. Più individualismo narcisista meno amore. E loro gli lgbtq portano alle estreme conseguenze questo narcisismo individualista azzerando di fatto l’amore, che è darsi all’altro senza tornaconto personale.

Zan invece vuole imporsi all’altro, lo vuole condizionare, soggezionare e controllare sino a indurlo a tacere, a rinunciare a dire la sua, pena un processo che sarà in mano al giudice di turno e al suo umore, al suo arbitrio personale.

È un disegno di legge dittatoriale, tipico dei paesi antidemocratici, un ddl anticostituzionale, così definito da diversi costituzionalisti.

Dice il Vaticano: un ddl contrario ai patti lateranensi e il nuovo concordato del 1984 stipulato da Craxi con la Santa Sede stipulati fra Stato e Chiesa.

Un ddl non voluto e contrastato da diverse sigle storiche di femministe e lesbiche di sinistra, ma anche da diversi gay e lesbiche, persone libere che vedono nel trans un modo per sottrarre loro i diritti aquisiti in questi anni lottando contro il maschio etero.

Serve questa Legge per difendere i gay? No.

Questa legge con i gay non c’entra nulla. Semmai li usa come vorrebbe usare i disabili. Gay e disabili hanno già le loro leggi che li tutelano. 

Zan mira ad altro, mira a imporre la dittatura del pensiero unico politicamente corretto.

Dott.  Franco Lauria

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Dilettanti allo sbaraglio! il futuro di Gela sarà in mano al destino o alla fortuna?

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Dal nostro lettore Alfio Agró, riceviamo e pubblichiamo.

Anche in questa legislatura non saranno competenza e capacità umana a decidere le sorti della città.

Come ci si può fidare di una giunta comunale composta da assessori che non hanno la minima competenza professionale del settore assegnato a ciascuno di loro?

Per di più assessori nominati senza alcun programma personale e senza obiettivi.Già siamo al terzo assessore al turismo in pochi mesi di governo e si prevedono altri rimpasti al solo scopo di accontentare i più ambiziosi e promuoverne la carriera politica. Vogliono farci credere che s’impegnano per la città e non per i propri interessi.

Per questo, anzi per questi signori, Gela diventerà sempre più povera, disastrata, denigrata e derisa, nonostante la natura l’abbia dotata di immense potenzialità che se questi signori sapessero valorizzate avremmo un’altra Gela, ricca, laboriosa, rispettata, credibile ed affidabile per attrarre finanziamenti pubblici e investimenti privati.

Assessori senza competenza, nessuna programmazione e neanche un piano di sviluppo economico occupazionale e sociale, in una città che non ha lavoro e né sa come promuoverlo, è veramente assurdo! In queste condizioni, come sempre, la nostra Gela sarà costretta a vivere alla giornata, sino al prossimo dissesto finanziario.

Una politica responsabile, che ha competenza professionale, non può assolutamente fare a meno di un serio piano di sviluppo senza una visione di futuro della città, nel breve, medio e lungo termine, nonchè della visione del passato, per non ripetere gli errori commessi. Naturalmente, questo piano dovrà tenere conto dell’alta vocazione turistica del territorio e di come valorizzarne le immense potenzialità, per renderle fruibili e ricavarne ricchezza e lavoro per la città e per i cittadini gelesi.

Incredibili potenzialità che indicano nel settore turistico, culturale e sportivo il volano di una rinascita economica di notevoli proporzioni e per migliaia di posti di lavoro.Di tutto questo, neanche l’ombra! Navighiamo nel buio! Quello che viene ci prendiamo! Assurdo!Ci sono città che non hanno potenziali ricchezze, eppure, le inventano e le creano artificialmente valorizzando i loro cervelli! Che bravi!

Ed assurdo per noi! Gravissimo che i nostri politici non sappiano promuovere il lavoro e preferiscano delegare questo loro dovere costituzionale a Roma ed a Palermo ed anche all’Eni. Cosa potrebbe regalarci, come sviluppo e lavoro, il governo nazionale? Sicuramente conoscendo la nostra fame di royalties ci potrebbe promettere una stupenda centrale nucleare di nuovissima generazione con posti di lavoro e royalties a volontà!

Mentre Palermo potrebbe riproporci il termovalorizzatore (l’Eni, sicuramente, darà massima disponibilità ad accoglierlo a Gela) per ottenere altri posti di lavoro e royalties in abbondanza. Questo è il futuro che ci attende, con certi politici, se non staremo con gli occhi aperti!”

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Il dramma dei dializzati, gli ascensori fuori uso e non c’è dialogo

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Da Antonio Ruvio riceviamo e pubblichiamo:

Dopo l’odissea degli spazi ridotti negli ospedali e parcheggi riservati inesistenti, il dramma dei dializzati all’ospedale di Gela: ho incontrato il Direttore Sanitario che dopo aver parlato delle problematiche dei parcheggi,ricordandogli che il cantiere dei lavori è in via Europa quindi l’area parcheggi  di via palazzi potrebbe tornare alla normalita’, mi da un  appuntamento  per vedere di risolvere il problema, ebbene non solo non si è presentato all’appuntamento ma non si fa piu trovare. Tutto questo è vergognoso ed inammissibile ! Ci sentiamo denigrati e  offesi poiché non si ha rispetto delle problematiche e nessuno vuole ascoltare la nostra voce . L’altra vergogna è che da qualche settimana gli ascensori sono fuori servizio, le donne in gravidanza  devono farsi 5 piani per le visite. Le finestre rotte che non puoi aprire perché rischi che pezzi di vetro ti vadano addosso.

Sappiamo che la gestione è politica e non sanitaria. Dunque cari politicanti sarebbe rispettoso nei confronti di tutti noi gelesi prendervi cura di ciò che abbiamo fortunatamente e non di lasciare tutto in rovina. Non siate complici di questo degrado!Perche’ la politica non interviene per mettere fine a questa vergogna? Perche’è complice di questo degrado.

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Assunzione proposta da Orsa: Impianti dice no

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Alla richiesta di assunzione della moglie dei dipendente del settore Igiene ambientale del sindacato O.R.S.A, risponde con tempestiva sollecitudine l’Amministratore unico di Impianti, ing. Giovanna Picone, con la nota che segue:

“Assumere la moglie dell’operaio sessantaduenne deceduto nei giorni scorsi, sarebbe un gesto di buon senso se non fosse che in una società pubblica certe scelte vanno fatte con determinati presupposti di natura legale.

Se da un punto di vista squisitamente umanitario sarebbe una soluzione che ci riempirebbe di orgoglio, non si può minimamente immaginare che l’azienda possa garantire posizioni di ricambio generazionale o di “eredità”occupazionale soprattutto quando le dolorose perdite dei nostri lavoratori riguardano personale prossimo alla quiescenza .

Il caso a cui si riferisce Caiola, è completamente diverso e ci ha consentito, previo parere legale e concertazione sindacale di assumere la moglie di un operatore di 38 anni al quale è stato riconosciuto l’infortunio in itinere a pochi mesi prima del passaggio con la nostra Società.

Sono casi particolari , spero unici, ma questo non può rappresentare un precedente e soprattutto non da alcun margine di manovra per situazioni legate a morti naturali o legate a condizioni di malattia. Pertanto mi scuso con la Sig.ra Nicosia per le false aspettative che l’articolo può avere generato e rinnovo la nostra vicinanza al suo dolore”.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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