Che 100 mila euro di ristrutturazione non sarebbero mai bastati per far diventare il pontile sbarcatoio di Gela meta di attracco degli aliscafi per Malta e Lampedusa lo avevano capito tutti, tranne i gelesi. Io per prima ci avevo creduto. Avevo creduto alle parole dell’ex sindaco – prima ancora che Governatore – Rosario Crocetta che, in pompa magna, annunciava nel 2013 le rotte che avrebbero fatto di Gela la “nuova” meta turistica siciliana e titolavo: “Gela collegata a Malta. Gli aliscafi pronti ad attraccare al pontile”. Immaginavo già la trasformazione del ventennio della mia città: una sorta di piccola Ischia capace di generare un indotto di media portata, con il lungomare completamente trasformato come accade nei porti presi d’assalto dalle crociere turistiche. Hostess in tailleur, bikini in mostra, capitani e marinai in divisa e una Capitaneria di Porto – finalmente – operativa anche nelle operazioni di diporto. Era il tempo della sindacatura Fasulo, esattamente il 2013, quando un Crocetta reduce dalla campagna elettorale delle regionali, trovò un finanziamento privato di all’incirca cento mila di euro per rendere la favola del pontile quantomeno leggibile. Bastarono pochi mesi per capire che i lavori altro non erano che una sorta di consolidamento che – col senno di poi – sarebbe durato poco più di cinque anni.
E’ cronaca di pochi giorni fa, per l’appunto, il collasso di una parte dell’unico “ponte” che non ci unisce a nulla.
Sì ai ricordi, sì ai tuffi proibiti, nonostante i divieti della Capitaneria, si alla pesca nonostante il sequestro dell’area da parte della Procura, ma c’è un limite a tutto. Poco dopo gli altisonanti megafoni la Capitaneria, a gentile richiesta, comunicò che la struttura in cemento armato, dopo oltre un secolo dalla costruzione avvenuta nel 1915, si prestava a stento a contenere un massimo di 200 persone. Meno di quante ne sbarcano da un traghetto o aliscafo per intenderci. La favola non era più credibile manco se ne costruivano i piloni in cemento armato.
I conti non tornavano, il mio imbarazzo per l’articolo firmato soltanto poco prima era tangibile. Ricordo che già all’inaugurazione dei lavori di ripristino, qualcuno mi chiese perplesso:
– Ma perché tu davvero ci credi?
Doveva essere qualcuno che l’era Crocetta al Comune di Gela l’aveva vissuta tutta: a me mancava l’ABC per credere che una persona politicamente esposta come Rosario Crocetta l’avrebbe sparata così grossa giocando in casa. Era il tempo della credibilità, dell’avanti tutta contro la “manciugghia”, dell’antimafia dichiarata anche ai pesci – che abboccano. Era il tempo della “fuffa”, della “mangiucchia”delle stesse parole, o più semplicemente, era il tempo delle elezioni regionali in Sicilia.
Ma siccome il tempo è galantuomo anche sto pontile si è stancato di restare immobile e non servire a nulla. Di resistere a vento, freddo, intemperie e moto ondoso senza ragione di sorta. E così, nel silenzio sommesso di una giornata post Natalizia, il caro pontile gelese si è spaccato. Una frattura ne ha distrutto il dorso. Nessun risultato da quel lavoro di ripristino fatto pochi anni fa, se non quello di resistere, qualche anno ancora. Ma il bello delle grandi bugie è che crollano d’un tratto, senza dare avvertimenti, impedendo così anche di immaginarlo un futuro con attracco a Gela della Crocetta Lines.
Dicono che gli aliscafi, d’un tratto, abbiano cambiato rotta verso la Tunisia….
PER NON DIMENTICARE SUL SITO DEL COMUNE DI GELA
Per la caricatura si ringrazia la pagina “Se i quadri potessero parlare gelese”
Sono iniziati questa mattina i lavori con procedura di somma urgenza sulla Strada Provinciale 233, disposti dal Libero Consorzio Comunale di Caltanissetta per garantire il ripristino della viabilità lungo un tratto strategico che collega il Comune di Villalba alla Strada Statale 189, attraversando un’area ad alta vocazione agricola e densamente abitata.
A sollevare con forza il problema era stata il sindaco di Villalba, Maria Paola Immordino, che subito dopo l’elezione del presidente Walter Tesauro ha rappresentato con determinazione l’urgenza dell’intervento, ponendo al centro dell’attenzione una criticità che penalizzava fortemente la comunità villalbese.
Il tratto interessato, lungo circa 3 chilometri, era stato interdetto al transito veicolare a seguito dei gravi danni provocati dalle intense precipitazioni delle scorse settimane, che avevano compromesso la sicurezza del manto stradale.
A seguito della richiesta formale avanzata dal Comune di Villalba, è stato effettuato un sopralluogo tecnico da parte del dirigente del IV Settore, ing. Mario Denaro, il quale ha certificato la necessità di un intervento immediato. La direzione tecnica ha quindi autorizzato l’avvio dei lavori, che mirano a ripristinare le condizioni minime di transitabilità, in attesa di un secondo intervento più strutturale già in fase di programmazione.
«La capacità di risposta alle istanze che provengono dai territori è prerogativa della mia azione da presidente», ha dichiarato Walter Tesauro, presidente del Libero Consorzio. «Ringrazio tutti coloro che si sono attivati con prontezza per mettere in sicurezza una strada vitale per la circolazione di persone, mezzi agricoli e merci. Un sentito ringraziamento va anche al sindaco Immordino, che ha saputo sollecitare con tempestività e fermezza il nostro intervento. La collaborazione con i sindaci è fondamentale per un’amministrazione efficace e vicina ai bisogni reali delle comunità.»
Il Libero Consorzio dei Comuni di Caltanissetta conferma il proprio impegno nel garantire infrastrutture sicure ed efficienti, attraverso azioni rapide e sinergiche con gli enti locali.
Licata. Ha dato risultati eccezionali la nuova campagna di scavo nel sito archeologico di Finziade, a Licata, promossa dal Parco Archeologico della Valle dei Templi e dal CNR – ISPC di Catania e con la direzione scientifica di Maria Concetta Parello (Parco) e Alessio Toscano Raffa (CNR) e la direzione tecnica di Rosario Callea (Parco).
Tra i ritrovamenti più sorprendenti nella nuova area indagata, quella di casa 19: ambienti domestici perfettamente conservati, un laboratorio artigianale con circa 40 matrici per la produzione di lucerne e statuette votive, forni, vasche e botteghe, fino a un sacello domestico con statuette e oggetti rituali rimasti intatti per oltre duemila anni.Un patrimonio che racconta la vita quotidiana e produttiva dell’antica Finziade tornato alla luce grazie alla collaborazione tra ricerca scientifica, istituzioni, comunità locale e giovani generazioni.
Una porzione di cielo vestita di colori, di volute , di arte. È il cielo della via IV Novembre di Niscemi abbellito di centrini realizzati all’uncinetto. Un’idea nuova quella della Fidapa presieduta dall’avv. Lucia Spata che coniuga i concetti di arte, tradizioni siciliane, bellezza e allegria.
Il tetto di centrini rallegrera’ la via del centro storico per tutta l’estate è l’anno prossimo trovera’ una nuova collocazione.
“Il progetto è nato l’anno scorso- ha spiegato la presidente Spata – in un anno abbiamo raccolto oltre trecento centri di varie foglie e colori, coinvolgendo non solo le socie e le amiche ma tutta quella parte della città che ama l’artigianato ed i lavori all’uncinetto. Un dono alla città che la Fidapa ha voluto fare con impegnoed entusiasmo”.
Tante donne si sono rese disponibili e il tetto adesso è posizionato per la grande festa. È prevista musica, rinfreschi e tanta allegria
Il grande telo ha reso pittoresco un angolo della città, vicino la biblioteca comunale.
La Sezione FIDAPA di Niscemi ha fissato l’ inaugurazione del progetto “Tra arte e bellezze siciliane” per martedì 17 giugno 2025 alle ore 18:30 .