Aeroporto Catania: le segreterie Ugl della Sicilia orientale scrivono al Ministro Salvini
Dalla scorsa domenica sera l’aeroporto “Vincenzo Bellini” di Catania ha ilsuo terminal “A” (il principale dove è gestita la quasi totalità dei flussi in arrivo e in partenza) chiuso per un incendio ch...

Dalla scorsa domenica sera l’aeroporto “Vincenzo Bellini” di Catania ha il
suo terminal “A” (il principale dove è gestita la quasi totalità dei flussi in arrivo e in partenza) chiuso per un incendio che si è verificato in una piccola porzione di esso, interessando con le conseguenze l’intera area.
Su questa vicenda le Segreterie territoriali della Sicilia orientale dell'Ugl chiedono un autorevole intervento del ministro Salvini.
"Tale richiesta - scrivono - deriva dal fatto che la perdurante sospensione dell’attività del terminal, sta provocando uno stato di emergenza per l’economia ed il lavoro a Catania e provincia, coinvolgendo oltretutto l’intera Sicilia orientale essendo quella di Catania l’unica aerostazione di rango internazionale presente nella zona, con lo scalo di Comiso che oggi si sta ritrovando a dover supplire necessitando un urgente potenziamento. Sebbene si stia incrementando pian piano l’utilizzo del terminal “C” ed un numero consistente di voli siano stati protetti su Comiso e su Palermo (quest’ultimo a quanto pare accetterà i voli per Catania fino a domani),
non può passare di certo inosservato che quanto sta avvenendo ha già messo in ginocchio prima di tutto le attività che operano all’interno dell’aeroporto e, di conseguenza, anche tutte le imprese turistiche e non che grazie ai collegamenti garantiti dall’aeroporto di Catania creano sviluppo e lavoro. Le notizie che, ad oggi, arrivano in riferimento ad un’ipotetica riapertura a regime del “Vincenzo Bellini” la prossima settimana non sono affatto confortanti, al punto tale che tra cancellazioni, rinunce e richieste di accesso agli ammortizzatori sociali, nonché l’applicazione di ferie forzate per i dipendenti e ordini di servizio su trasferte altrove per altri lavoratori, il disastro rischia di diventare enorme. Non sappiamo neanche quali benefici potrà garantire l’eventuale apertura al pubblico dell’aerostazione di Sigonella, autorizzata dal Ministero della Difesa".