Albani Roccella, terra di nessuno

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A cura di Redazione Redazione
27 marzo 2022 10:00
Albani Roccella, terra di nessuno -
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È difficile definire Albani Roccella un vero e proprio quartiere. I residenti sono poco più di tremila. Rosario Ianní, ex sottufficiale della Polizia, oramai in pensione, è il portavoce degli abitanti della zona.  Definisce l'area a nord della città, un vero e proprio "pollaio": intrappolati e reclusi. Il comitato di quartiere non è registrato ufficialmente all'Agenzia delle Entrate ma ci sono 6 persone che si occupano di monitorare e segnalare gli innumerevoli disservizi. Le strade sono quasi tutte sbarrate senza via di fuga, senza uscita, in cui fanno bella mostra di sè reti metalliche e terreni incolti. Un vero e proprio labirinto. Per raggiungere il quartiere ci sono solo due possibilità e non sono semplicissime.  La prima è passando per la statale verso Catania e la seconda è arrivando da Settefarine. Non esistono altri sbocchi e altre possibilità per entrare ed uscire dal quartiere. Le strade asfaltate sono quasi inesistenti; le vie, in alcuni casi denominate con cartelli scritti a mano,  sono piene di erbacce incolte con tante buche che creano numerosi disagi ai residenti, quasi impraticabili a piedi o con piccoli mezzi. Troppo pericolose.  Ianní  racconta che quando piove, ad Albani Roccella chi non è munito di un'automobile adeguata fa molta fatica ad entrare ed uscire dal quartiere perché le strade diventano fiumi di fango. Facendo un giro, abbiamo trovato un piccolo cantiere i cui lavori sono in corso per la riqualificazione di una parte molto ridotta della zona:  si tratta infatti del progetto di urbanizzazione della Via Martinica e di due sole traverse. Il quartiere è poco illuminato.I servizi base sono del tutto inesistenti. Non c'è una farmacia;  non c'è un ufficio postale e nemmeno un parco giochi per i bambini. Manca una piazzetta così come manca un luogo di ritrovo, per giovani e anziani.  Nessun impianto sportivo.Insomma non c'è nessun punto di aggregazione. E' consigliabile non  passeggiare a piedi non solo perché le strade sono impraticabili per i pedoni ma anche perché non c'è proprio nulla da vedere,  nulla di bello, nulla di particolare. Ci sono solo tanti terreni incolti e tanto abusivismo ( negli anni è stato sanato). Ianní lamenta l'assenza della perimetrazione del quartiere. "I residenti di Albani Roccella - dice - per poter usufruire di servizi o sentirsi parte integrante della comunità, devono raggiungere forzatamente gli altri quartieri, il più vicino dei quali è Settefarine. I due quartieri sono collegati tra loro dalla via San Giuseppe, piuttosto tortuosa. Tra l'altro al centro della carreggiata proprio su una curva, insiste un palo dell'illuminazione pubblica che spesso è stato causa di incidenti e che - così come ci è stato riferito dal Comune -  non può essere rimosso perché rientra nel piano di riqualificazione del quartiere, che non si sa però quando avrà inizio. Nel corso degli anni - continua Ianní - sono stati presentati, approvati ma mai mandati in gara diversi progetti, per cui sono andati perduti". Una nota positiva di Albani Roccella è la scuola elementare intitolata a Falcone e Borsellino,  una perla all'interno del quartiere. Spicca come una spiga di grano in mezzo a un campo di ortiche perché la scuola è tenuta bene e molto ben gestita. Gode di un parco giochi all'interno del Recinto scolastico e la  dirigente scolastica,  Rosalba Marchisciana,  è molto apprezzata nel quartiere per la sua tenacia e per le sue competenze. In merito alla scuola, i residenti ci ricordano che agli inizi dell'anno scorso, c'era stato un incontro con il sindaco Lucio Greco e e successivamente con il dirigente Tonino Collura, con l'intento di riuscire a collegare i due quartieri  proprio perché l'istituto Falcone Borsellino ha tra gli iscritti, numerosi studenti che risiedono a Settefarine . Si era parlato di progetto Pedibus e riqualificazione di un piccolo terreno comunale che versa in stato di abbandono e che una volta bonificato e asfaltato, avrebbe permesso facilmente il collegamento tra le due scuole. Purtroppo i residenti confermano  che dopo quell'incontro nulla è stato fatto e nessuno ha mai dato risposte. All'incrocio tra via San Valentino e via San Cristoforo notiamo una passerella pedonale sopraelevata che consente ai residenti di Albani Roccella di accedere al piazzale della stazione.  Purtroppo le condizioni della passerella sono di totale stato di abbandono:  oltre ad essere sporca (presenti cumuli di rifiuti abbandonati) non è neppure sicura. I gradini sono fatiscenti ( alcuni sono rotti)  e una volta saliti sulla passerella notiamo che la tettoia in molti punti è completamente distrutta con i pezzi che sono caduti all'interno e in alcuni tratti sono ancora penzolanti. Sarebbe urgente una messa in sicurezza. Nel quartiere di Albani Roccella il servizio di raccolta rifiuti porta a porta funziona piuttosto bene e i residenti sono molto ligi nel differenziare, anche se su alcuni terreni insistono cumuli di rifiuti e  in alcuni casi anche speciali. Il verde pubblico è difficile da definire con molte aree pubbliche e private in totale stato di abbandono.  Ci sono davvero erbacce ovunque. Il servizio idrico ad Albani Roccella è piuttosto efficiente mentre è totalmente assente l'impianto che dovrebbe trasportare il metano nelle abitazioni. Quasi tutti i residenti utilizzano bombole a gas ricaricabili per uso domestico. Per quanto riguarda invece il servizio di trasporto pubblico, nella zona  arrivano gli autobus ma essendo le strade e tutte le traverse assolutamente impraticabili per i mezzi pesanti, gli stessi autobus arrivano solo nelle vicinanze degli alloggi popolari. Non è una frase fatta ma i residenti di Albani Roccella - al taccuino della nostra collaboratrice Miriam Nicastro - dicono di sentirsi cittadini di serie B. Il loro grido d'allarme lo abbiamo raccolto e le foto,  a corredo dell'articolo,  ne sono la prova tangibile.

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