Banchine instabili al porto: trasferiti i natanti – video
Il porticciolo sempre più povero. Adesso anche parte delle imbarcazioni che erano lì ormeggiate sono state trasferite. Colpa delle banchine pericolanti che, durante l'ultima mareggiata erano particola...

Il porticciolo sempre più povero. Adesso anche parte delle imbarcazioni che erano lì ormeggiate sono state trasferite. Colpa delle banchine pericolanti che, durante l'ultima mareggiata erano particolarmente instabili e non tenevano adeguatamente i natanti .
Sono stati registrati momenti di paura e i diportisti, sprezzanti del pericolo sono stati costretti ad intervenire personalmente per riarmare le cime ed a liberare il porto di una buona parte dei natanti. Il mare aveva coperto le banchine.
Ci racconta tutto Giovanni Perrotta:
In agosto c'è stato il via libera dalla giunta regionale a un accordo per il ripristino e il potenziamento del porto rifugio di Gela. Grazie a un’intesa con Eni, la società di idrocarburi finanzierà interventi sull’infrastruttura per più di 5.383.000 euro. I lavori, che saranno gestiti dall’Autorità di sistema portuale del mare della Sicilia occidentale, riguardano principalmente le attività di dragaggio del porto per dare una soluzione definitiva ai ricorrenti problemi di insabbiamento. Cinquecentomila euro sono stati già spesi per le caratterizzazioni ma le condizioni del porto non cambiano
Si tratta di uno degli aspetti del protocollo che, sostituendo quello del 2016, sarà sottoscritto tra Regione Siciliana, Comune di Gela, Autorità di sistema portuale del mare della Sicilia occidentale, Eni spa, Eni Mediterranean Idrocarburi spa, Raffineria di Gela spa, dipartimento regionale della Protezione civile.