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Biundo chiama in causa l’on.Mancuso:”affronti il caso scoppiato dentro Forza Italia gelese”

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Antonino Biundo reclama una presa di posizione del coordinatore provinciale per mettere la parola fine allo scontro in Forza Italia.

“Alle critiche subite qualche giorno addietro non do nessun peso.Nel partito di Forza Italia gelese – evidenzia Biundo- non c’è una guida decisa ,capace di imporre una linea unitaria. Io ,nel mio ruolo di capogruppo, ho cercato di rappresentare i cittadini che mi hanno espresso fiducia e mi hanno votato”.


“Ho lavorato con scrupolo e coscienza – dice- portando in alto i valori di Forza Italia e non mi sento affatto responsabile della confusione che si è creata nel nostro partito.Purtroppo l’On. Michele Mancuso, nella qualità di segretario provinciale del partito,impegnato con tutte le sue forze nell’elezioni provinciali che hanno visto vincitore il suo candidato , il sindaco di Caltanissetta l’Avv. Tesauro,non ha affrontato con la dovuta determinazione i contrasti tra le diverse anime del partito.
Mi auguro e auspico che adesso, di fronte ad una situazione non più sostenibile,ci sia da parte sua piena disponibilità a mettere ordine nelle dinamiche del partito, perché sarebbe incomprensibile ed inconcepibile lasciare che la più suffragata formazione alle amministrative della nostra città,si dilaniasse per contrasti interni, probabilmente dettati da ambizioni di tipo personale.Lo dobbiamo anche a tutti quei militanti che ,si sono da sempre,spesi per il bene del partito e che ,negli ultimi mesi ,sono stati inspiegabilmente trascurati e messi da parte con il rischio di perderli definitivamente, e per tutti coloro i quali vorrebbero avvicinarsi al partito ma non lo fanno per le continue diatribe interne”.


“L’amministrazione che sta governando la nostra città appare divisa e incapace di affrontare le varie emergenze .Forza Italia, forza di governo a livello nazionale e regionale, deve dimostrare anche a livello locale di essere all’altezza del compito”- conclude il capigruppo di FI

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Cronaca

Giovane bloccato e arrestato: i carabinieri gli trovano droga e soldi

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Un mazzarinese di 29 anni, Giuseppe Di Prima, è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. E’ stata una pattuglia dei Carabinieri, in servizio nel centro storico di Riesi, ad individuare il giovane che alla vista dei militari dell’Arma, ha tentato di occultare una busta in cellophane, che teneva in mano. Un’accurata perquisizione, ha permesso di rinvenire all’interno della stessa busta, suddivise per tipologia, 16,3 grammi di marijuana, 0,98 di cocaina e 18.33 grammi di hashish. Di Prima, già con precedenti specifici, deteneva anche 185 euro in contanti. Il ragazzo, su disposizione del Gip del Tribunale di Caltanissetta, che ha convalidato l’arresto, è stato posto ai domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico.

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Attualità

Fidapa: i club di Gela e Caltagirone celebrano insieme la Candle night 

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A Palazzo Mattina si è tenuta la Cerimonia delle candele della Fidapa, evento promosso dalla sezione locale, insieme al club di Caltagirone. Una cerimonia molto sentita, nata durante la seconda guerra mondiale e dal forte valore simbolico per sottolineare l’importanza della pace, promuovendo l’impegno delle donne nella società.

Un’iniziativa durante la quale la Fidapa gelese ha anche annunciato l’ingresso della nuova socia Paola Saccuta. Il distretto nell’occasione è stato rappresentato da Angela Incardona, revisore dei conti.

«La Candle night è l’evento più importante nella vita della Fidapa: rappresenta l’unità tra le donne che appartengono all’associazione in 138 paesi del mondo, sottolineando i valori di amicizia e solidarietà, l’impegno nella tutela dei diritti delle donne, il sostegno alla cultura», il commento della presidente del club gelese Rita Spataro. 

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Nello strano congresso del PD una luce accesa per la causa del popolo palestinese

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Del più strano congresso cittadino nella storia del PD gelese dell’ultimo trentennio, resta il ricordo dei dirigenti con le magliette per Gaza e il simbolo del Pd. Le ha volute il commissario Giusrppe Arancio diventato,al termine del congresso, segretario cittadino.Un’inizistiva simbolica per tenere desta l’attenzione sulla causa del popolo palestinese.

Per il resto c’è poco da dire se non quello che è sotto gli occhi di tutti: il Pd non era pronto ad esprimere una candidatura unitaria e ha chiesto al dott.Arancio un altro sacrificio. Poco importa in questo contesto se tre consiglieri su sei erano assento perchè all’estero (2) o impegnati in cerimonie familiari. C”erano una sessantina di tesserati, una decina hanno preso la parola e al termine il partito è stato riaffidato al trio Giuseppe Arancio, Giovanni Ferro e Francesco Di Dio. Cioè la struttura commissariale che cambia nome.

Il vero congresso si farà entro l’anno e i Dem avranno il tempo di trovare l’intesa interna su un segretario condiviso da tutti. Il presidente del partito per statuto si nominerà in una seconda fase e anche in questo caso ci sarà tempo per appianare divergenti opinioni. Resta fermo il principio che la carica andrà ad un giovane.

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