In quel tempo, Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!». Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua.
Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà. Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita? Perché il Figlio dell’uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni”.
Non basta sapere chi è Gesù. Non basta sentirsi al sicuro perchè abbiamo la fede. Anche Satana sa chi è Gesù, e c’è un’infinità di demoni nel vangelo che fanno la professione di fede davanti a Cristo meglio di noi.
Ciò che fa la differenza è il seguirlo, il metterci a camminare dietro di Lui. Ciò che invece è diabolico è volerlo sorpassare e obbligarlo a venire dietro di noi, dietro quelle che noi pensiamo essere le vere priorità.
È ragionare come ragiona il mondo. È diabolico dire di amarlo e poi continuare a ragionare come chi pensa di doversi salvare da solo. Pietro, nel Vangelo di oggi, dovrà imparare questa dura ma vera lezione
Dovrà capire a sue spese, che il cristianesimo è sequela non mania di onnipotenza. Perché tu puoi avere anche le Chiavi, ma la via di casa non la conosci tu ma Gesù. Don Luigi Maria Epicoco