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Commissione Antimafia punta gli occhi sui beni confiscati

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Estorsioni e traffico di stupefacenti come attività dominanti e la preoccupazioni di infiltrazioni negli appalti con i fondi del Pnrr. Riflettori puntati pure su centinaia di beni confiscati alla mafia nel Nisseno che non sono restituiti alla collettività per vari motivi a cominciare dalle lungaggini burocratiche.

Ma vi sono beni che sono confiscati ma nelle mani delle stesse famiglie a cui sono stati confiscati.

I Comuni del territorio non hanno pensato a costruire un consorzio per gestire i beni confiscati: sono queste le prime considerazioni a caldo del Presidente della Commissione regionale antimafia Antonello Cracolici dopo la mattinata trascorsa in Prefettura a Caltanissetta per le audizioni dei vertici delle forze dell’ordine e della magistratura.

Cracolici ha evidenziato di aver trovato un apparato dello Stato ben consapevole dei rischi che corre il territorio e attrezzato per fronteggiare la lotta al crimine.

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