Condannato in contumacia, ottiene la nullità

Singolare avventura giudiziaria per un giovane gelese emigrato da anni in Canada. La sua avventura comincia nel momento in cui chiede il rinnovo del permesso di soggiorno: le autorità gli riferiscono...

A cura di Redazione
28 giugno 2024 14:59
Condannato in contumacia, ottiene la nullità -
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Singolare avventura giudiziaria per un giovane gelese emigrato da anni in Canada. La sua avventura comincia nel momento in cui chiede il rinnovo del permesso di soggiorno: le autorità gli riferiscono che sussiste un fatto ostativo segnalato dalla Questura di Brindisi.

Il giovane non comprende le ragioni del diniego di rinnovo del permesso di soggiorno, per cui approfondisce la vicenda rivolgendosi ad un legale il quale scopre che il problema risiede nel fatto che esiste una sentenza di condanna emessa dal Tribunale di Brindisi, oramai definitiva, e per la quale non è stata avanzata istanza di concessione di misure alternative alla detenzione e dunque, in caso di rientro in Italia, il giovane verrebbe immediatamente arrestato e condotto in carcere per espiare la pena di otto mesi.
A quel punto, quindi, il difensore, l'avvocato Giuseppe Smecca, consulta il fascicolo del Tribunale di Brindisi e scopre che il processo si è svolto in contumacia non per scelta del suo assistito, bensì in quanto ignaro che vi fosse un procedimento penale a suo carico poiché già in Canada ancor prima dell'inizio del processo.

Il difensore, quindi, presenta istanza di rescissione del giudicato presso la Corte di Appello di Lecce, competente per territorio, esponendo che il condannato non aveva ricevuto alcunché appunto perché all'estero, con conseguente nullità di tutti gli atti processuali, sentenza inclusa, ma la Corte rigetta la richiesta, per cui il difensore propone ricorso per Cassazione la quale accoglie il ricorso avanzato appunto condividendo le motivazioni a supporto, ovvero nullità di tutti gli atti processuali, e così annulla il provvedimento di rigetto adottato dalla Corte di Appello di Lecce la quale, dunque, dovrà nuovamente pronunciarsi, in composizione diversa, sulla richiesta di rescissione del giudicato il prossimo mese di novembre.

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