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Dantedì, le scuole gelesi celebrano il “Padre” della lingua italiana

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Dante e la scuola. I versi del Sommo Poeta ancora oggi sono centrali nei programmi didattici, e non potrebbe essere altrimenti. Ma cambia l’approccio dell’insegnamento rispetto alla vita e all’opera dell’autore della Commedia, visto non più come qualcosa di lontano e astratto ma vivo, presente, attuale. Soprattutto per i più giovani, per i quali Dante si fa anche “multimediale” e “social”. Il Dantedì celebrato oggi, nel 700° anniversario della scomparsa del Poeta, segna proprio l’unione concreta tra passato e presente, che porta una storia di oltre sette secoli fa verso una rilettura innovativa e contestualizzata. Tutto ciò è stato anche possibile grazie agli strumenti della tecnologia, che ne hanno riproposto il valore nel corso dei tanti eventi digitali svolti in questi giorni in tutta Italia. Anche Gela si è unita alle numerosissime manifestazioni culturali in onore di Dante, con le scuole in prima fila.

All’istituto superiore “Eschilo” si è chiusa questa mattina la celebrazione del Dantedì con l’appuntamento dal titolo “Perché leggere (ancora) Dante?”: un dialogo su Zoom tra il prof. Vincenzo Jacomuzzi, scrittore e critico letterario, autore di importanti manuali scolastici di letteratura italiana, e il fratello Ulisse Jacomuzzi, direttore editoriale della prestigiosa casa editrice torinese Sei, entrambi incalzati dalle domande dei liceali. All’istituto “Majorana” invece la conferenza online su “Dante e la commedia per immagini”, tenuta dal dott. Paolo Pizzimento dell’università di Messina che ha proposto un approfondimento sulla poetica dantesca attraverso le immagini sacre descritte nei suoi versi. Ma anche le scuole primarie non hanno trascurato la ricorrenza, come testimonia il quarto circolo didattico “Capuana” in cui i bambini delle quinte classi hanno creato un cortometraggio sulla vita ricca di passioni del “padre” della lingua e letteratura italiana. Tante opportunità per approfondire una figura di così grande spessore del panorama letterario e culturale italiano: forse il primo vero e più autorevole ambasciatore della migliore cultura italiana nel mondo.

(Nella foto: Domenico di Michelino, “La Divina Commedia illumina Firenze”, Santa Maria del Fiore, Firenze)

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