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Democrazia partecipata: l’80% dei Comuni non ha ancora avviato l’iter. Fra questi c’e’ Gela

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Le differenze macroscopiche fra nord Italia e sud consistono prevalentemente sulla capacità di intercettare finanziamenti e creare servizi. Il gap si allarga poi, se si mettono a confronto le regioni del meridione con l’estero. Non si creano strutture e non si approfitta delle opportunità’ piccole e grandi. Una di quelle piccole, è Democrazia partecipata.

La prima scadenza per partecipare a questa opportunita’ per il prossimo bando, è il 30 giugno ma l’ 80% dei Comuni non ha ancora avviato l’iter. Fra questi c’ è il Comune di Gela.

Sono circa 170 i Comuni per i quali, ai sensi della normativa siciliana, è un obbligo attivare i processi di democrazia partecipata entro il 30 giugno. Si tratta di quelle città che, almeno secondo l’ultima assegnazione ufficiale della Regione, risalente al 2020, hanno a disposizione ogni anno dai 10 mila euro in su.

Con il beneficio di inventario imposto dalle tempistiche ufficiali regionali, che daranno conto di quanto successo quest’anno solo tra un paio di anni, dal monitoraggio civico di ‘Spendiamoli insieme’, emerge che, a non avere ancora avviato l’iter è circa l’80% dei Comuni.

Sono ancora in tempo per rispettare la scadenza se si attivano nell’ immediatezza. Da oggi al 30 giugno resta poco più di una settimana.

Fatta eccezione per Agrigento, i cui fondi sono al di sotto dei 10 mila euro, la situazione delle “capitali” vede Palermo (300 mila euro a disposizione) chiudere la prima call nella storia della città, Caltanissetta (fondi per 30 mila euro) con il processo in corso, Siracusa (quasi 48 mila euro) in regola per quest’anno ma in ritardo per l’anno scorso con iter 2022 non completato. Ancora senza avviso Catania (200 mila euro), Enna (circa 30 mila euro), Messina (più o meno 110 mila euro), Ragusa (50 mila euro e rotti) e Trapani (circa 25 mila euro).

Senza avviso anche Lipari nel Messinese che ha fondi annuali di democrazia partecipata per oltre 60 mila euro, Favignana e Pantelleria nel Trapanese, ciascuna con più di 40 mila euro, Gela, sempre oltre i 40 mila, Vittoria e Modica nel Ragusano, rispettivamente oltre i 40 mila e attorno ai 35 mila euro. E poi 8 Comuni che “viaggiano” tra i 20 e i 30 mila euro annui e 110 Comuni della “fascia” tra i 10 e i 20 mila euro.

Già in regola invece una quarantina di città. Tra queste una quindicina non solo hanno attivato il processo, ma, tra luci e ombre, lo hanno anche concluso con tanto di progetti “vincitori” dei fondi di quest’anno. Si tratta di Misterbianco, Sant’Agata Li Battiati, Fiumefreddo di Sicilia e Mirabella Imbaccari nel Catanese, Venetico, Capri Leone, San Fratello, Furci Siculo, Naso, Torrenova nel Messinese, Caltavuturo e Marineo nel Palermitano, Comiso e Santa Croce Camerina nel Ragusano.

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