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Diffida dell’Associazione H verso il Comune: il basolato previsto nel progetto ‘Una via, tre piazze’, è pericoloso

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 L’associazione H è venuta a conoscenza del completamento del progetto denominato una via tre  piazze. L’attuale giunta, dimenticando quanto è accaduto nel primo stralcio dei lavori poi bloccati, vorrebbe riproporre il basolato contestatissimo nonché altamente pericoloso già installato dal tratto Piazza Sant’Agostino via Marconi non tenendo quindi assolutamente conto della sicurezza dei pedoni e con particolare riguardo a quelli con gravi difficoltà deambulatoria e quelli non deambulanti su sedia a rotelle (Anziani, ipovedenti e non vedenti compresi).

         ” Ovviamente il sindaco e l’assessore al ramo non sanno – dice il rappresentante legale dell’associazione H, avv. Paolo Capici . che esiste agli atti del Comune un accordo allora stilato dal sindaco Crocetta unitamente all’architetto Collorà con le associazioni  dei diversamente abili nonché altre componenti rappresentante il centro storico la dove venne sancito che il basolato di prosecuzione del tratto doveva le caratteristiche della sicurezza, della facile percorribilità per persone fragili e non certo l’estetica che nulla ha a che vedere con la sicurezza dei pedoni. Basolato che, si convenne, doveva essere visionato da tutti proprio per evitare gli inconvenienti che allora portarono alla sospensione del progetto che diversamente da come asserisce qualcuno e’ immutabile.

          Ciò premesso, assodato che nella vita non vi è proprio nulla di immodificabile e che tutto è soggetto a variazioni (ivi compresi i progetti ultra miliardari) , si richiama l’attenzione del sindaco e della giunta di rivedere gli atti precedenti e comunque, a prescindere, porre in essere tutti i provvedimenti che permettano un tipo di basolato sicuro come quello recentemente installato in Viale Mediterraneo o come quello già esistente nel tratto del lungomare  o del Corso Salvatore Aldisio.

          risulta infine che la consulta della disabilità si è già espressa in tal senso ma che  da parte del comune, come sempre, nessuno ha inteso dare una risposta e quindi per tutto quello rappresentato si invita e diffida il sindaco, l’assessore competente al  ramo e la giunta di astenersi dalla prosecuzione dei lavori di cui trattasi qualora questi non provvedano il tipo di basolato ampiamente collaudato e sicuro. la presente vale come diffida ai sensi dell’articolo 328 del codice penale e si rimane in attesa di riscontro nel termine di giorni 30 al fine di evitare proteste sociali che, come già accaduto, potrebbero determinare perfino il blocco dei lavori non rispettosi della legge e dei sacrosanti diritti dei cittadini”.

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