È in marcia il dissalatore gelese
Da ieri alle 21 la prima produzione è stata immessa in rete

Da ieri sera alle 21 l'acqua del dissalatore di Gela , miscelata con quella del Ragoleto potabilizzata,è entrata nella rete di Siciliacque dopo che sono arrivate le analisi dell'Asp 2 con il giudizio di portabilità positivo. A chi va quell'acqua? "È a vantaggio di tutti i centri della fascia costiera - dice Cocina- la rete di Siciliacque (ex EAS) è stata pensata e realizzata in modo lungimirante come interconnessa per cui tutto il nisseno e l’agrigentino avranno benefici e nei prossimi giorni con le ATI e i gestori la Cabina regia valuterà il riassetto del sistema di fornitura idropotabile oggi positivamente modificato da nuove fonti di acqua di pozzi, sorgenti, fiumi e dissalatori". In rete sono stati immessi 50 l/s d'acqua ma a breve si arriverà a regime cioè all'intera produzione di 100 l/s.
"Pian piano, pur con mille difficoltà e ostacoli (più difficile di una complessa gara a ostacoli) si concretizza una idea ben esaminata e valutata dalla Cabina di Regia regionale già a maggio/luglio dell’anno scorso con diverse riunioni e sopralluoghi" - continua Cocina che ringrazia in modo particolare il prof. Giorgio Micale, ordinario nell’Università di Palermo e uno dei massimi esperti mondiali nella dissalazione, che tanto ha fatto dimostrando la piena fattibilità tecnica e economica della soluzione dissalatori nel contesto siciliano.
"Si concretizza ulteriormente il piano per fuoriuscire dall’emergenza adottato e finanziato dal Commissario - Presidente della regione.
Il dissalatore non è la soluzione ma è un elemento che concorre alla soluzione, con i suoi pro e i contro, così come gli interventi già realizzati e da realizzare (soprattutto in via ordinaria) per mitigare l’emergenza idrica e stabilizzare la fornitura idrica: -recupero e efficientamento pozzi e sorgenti; -riparazione condotte e reti; -efficientamento invasi, -efficientamento traverse di adduzione e poi “efficientemento” della organizzazione e gestione dei servizi idrici a tutti i livelli.Una strategia che vede diverse tipologie di interventi a breve e medio termine per il superamento dell’emergenza. Restano gli interventi infrastrutturali a lungo termine da portare a compimento e accelerare" - conclude.