Sale la tensione tra i lavoratori di Enirewind in attesa dello sciopero previsto per il prossimo 8 aprile. I lavoratori della società dell’Eni che si occupa della riqualificazione e risanamento ambientale, ricevono pressioni per proseguire le attività anche fuori dall’orario di lavoro ordinario. Nel corso delle riunioni intercorse tra i Sindacati e la direzione aziendale, non si è mai chiarito il ruolo della Società nella gestione futura degli impianti biologici che, comeriportato dagli organi di stampa, pare siano destinati al gestore pubblico come previsto dalla normativa vigente, mettendo in apprensione il futuro occupazionale sul territorio gelese. Le eccessive ore di lavoro straordinario, la carenza di organico, la mancanza di ruoli definiti nell’organizzazione aziendale, la saltuaria presenza di un riferente HR in loco,hanno fatto deteriorare i rapporti con le organizzazioni sindacali locali che già dallo scorso dicembre hanno denunciato una carenza di relazioni sindacali.
“Quanto previsto dai protocolli sottoscritti tra il gruppo Eni e le segreterie sindacali sembra non essere accettata dalla società enirewind, che spesso mette la RSU e le stesse segreterie territoriali, davanti a fatto compiuto. Bisogna avere un ruolo attivo nelle relazioni industriali, al fine di contribuire alla salvaguardia dei posti di lavoro su questo territorio, così come previsto dall’accordo del 2014”- denunciano in una nota i segretari dei chimici di Cgil, Cisl e Uil Rosario Catalano, Lorena Di Cristina e Maurizio Castania.