Escursione a Manfria al tramonto
Un centinaio di persone all'iniziativa organizzata dal Club per l'Unesco


Alto gradimento ed ottima partecipazione all'escursione organizzata dal Club per l'UNESCO con il Comitato promotore dla Candidatura UNESCO della valle del fiume Gela e l'associazione Sabaoth. Un centinaio di partecipanti è stato guidato dal socio archeologo Eugenio Maniscalco lungo un percorso che ha messo in evidenza le peculiarità storico- paesaggistiche della zona di Manfria.L’escursione al tramonto, ha visto la numerosa presenza di cittadini provenienti da tutto il comprensorio, Gela, Niscemi, Butera, Licata.
" L’evento - sottolinea il Presidente del Club Unesco Giuseppe Nicoletti- si inserisce nelle attività del Progetto per la Candidatura Unesco dell’ Identità Culturale della Valle del fiume Gela. Ad oggi fanno parte del Comitato promotore per la candidatura i Comuni di Gela, Butera,Niscemi, UniteIma Sapienza-Università degli Studi di Roma, la Fondazione Roma Sapienza,Sicilbanca SpA, la Fondazione Sicana, la Diocesi di Piazza Armerina, il Parco Archeologico di Gela. In questa fase il Progetto prevede l’organizzazione di eventi con l’obiettivo di informare la popolazione dell’idea progettuale del Comitato, coinvolgendola nella maturazione di una conoscenza consapevole delle ricchezze storiche, archeologiche, naturalistiche e paesaggistiche del territorio e formare una coscienza finalizzata al rispetto, alla tutela e valorizzazione dei Beni Culturali.
Il percorso è iniziato nei pressi della Torre costiera di Manfria del XVI secolo d.C. e dopo una introduzione storica della ricerca archeologica , dalle testimonianze di T.Fazzello, V.Amico e le ricerche nella seconda metà dell’800 di J.Schubring e nei primi anni del ‘900 di P.Orsi che individuò nel territorio numerosi ipogei paleocristiani e tombe a grotticella. Nel dopoguerra gli scavi di D.Adamesteanu individuarono una fattoria-officina del periodo greco. Nel 1960 P.Orlandini individuò nell’area di Manfria un insediamento di un villaggio preistorico della prima età del bronzo di 9 capanne su pali a pianta ovale e sui pendii delle colline adiacenti necropoli pertinenti al villaggio. Le numerose evidenze archeologiche delle aree circostanti delle località “Costa del Sole/Case Manfria”,”Palmento”, “Lestingata”, ”Zinghilinò”, “Stallone”, “Poggio Mangiatoria”, sottolineano la ricchezza archeologica dell’intera area di Manfria ed il suo valore scientifico fino alle scoperte di età romana-repubblicana e imperiale e in località “Monumenti” con le tracce archeologiche fino ai secoli V-VII d.C. per i quali P.Orsi aveva già segnalato una zona cimiteriale paleocristiana.
Tappa suggestiva dell’escursione è stata in corrispondenza dell’abitato preistorico del colle “i Lotti”. Raggiunta la sommità del colle a circa 105 mt.s.l.m., attraverso un percorso accidentato caratterizzato da salite e discese, è stato possibile osservare e descrivere la tipologia dell’abitato preistorico del colle “i Lotti”, mentre dal belvedere naturale del colle da un lato si ammirava la vista del Golfo di Gela da Licata a Scoglitti e dall’altro lato la vista della Valle del Fiume Gela, con i “Campi Geloi” e sullo sfondo a definire i lati nord/est e nord/ovest gli abitati di Niscemi e Butera. Anche l’Università tedesca di Gottingen nel 2002 con il prof. Johannes Bergemann si è interessata alla zona di Manfria portando alla luce con il progetto di scavo “Gela-survey, numerosi altri dati sull’occupazione della collina pertinenti l’età greca.
Più avanti nel percorso, grande stupore ha suscitato tra i partecipanti, la visita di alcune cavità artificiali scavate lungo i costoni della collina e di alcuni lembi della necropoli i cui scavi hanno dato alla luce reperti illustrati dall’archeologo Maniscalco con la descrizione di usi e rituali dell’epoca.
Al calare del buio, gli escursionisti ancora pieni di interesse e curiosità sovrastanti le fatiche del percorso, sono tornati indietro sui propri passi verso la Torre di Manfria che si stagliava a sud/est con immagine suggestiva nella residua luminosità del crepuscolo subito dopo il tramonto del sole. Nel frattempo, la guida, con dovizia di particolari e curiosità, descriveva il contesto storico e la costruzione della Torre di avvistamento marino e in uno scenario esclusivo, accompagnava i partecipanti al punto di partenza della visita. Gli organizzatori hanno dato appuntamento per la prossima visita alla scoperta di altri luoghi della candidatura UNESCO dell’”Identità Culturale della Valle del Fiume Gela”.