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Eutanasia legale, il mio no al referendum: il punto di vista dello psichiatra dott. Franco Lauria

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Anche a Gela è iniziata la raccolta firme per il referendum sull’eutanasia legale. Le sinistre locali e provinciali hanno già annunciato la loro partecipazione, intestandosi una battaglia di Civiltà e di Modernità.  L’individualista narcisista e ateo non può reggere la sofferenza epreferisce porre fine alla vita. A Dio vivente la sofferenza aveva un senso. A Dio morto non ha più senso. 

L’uomo postmoderno, ateo e materialista, vive solo in funzione del piacere e giorno per giorno si adopera per questo obiettivo, magari conl’ausilio di scienza e tecnica. E sino a quando il denaro e la tecnica sono in grado di garantirgli il piacere in quantità industriale, l’uomo moderno accetta di vivere. Quando la scienza abbandona il narcisista postmoderno, quando la tecnica si arrende alla natura, e prima o poi questo momento arriva, l’uomo ateo e materialista non può reggere la sofferenza e il dolore. Preferisce rinunciare a quei momenti di vita che ancora gli rimarrebbero, ma nel dolore.

Preferisce chiudere, tirare la catenella del cesso e mandare il proprio corpo, ormai solo carcassa animale, nella fogna. Perché il corpo privo di vita del narcisista è solo melma.Il corpo del credente invece vive nello Spirito e nella gloria del suo Dio vivente e creatore. Ma è solo un’invenzione dei cristiani! – dice qualcuno che si sente un po’ istruito. Potrebbe anche essere, ma questa  invenzione, questa favoletta ha dato dignità all’essere umano da almeno due mila anni a questa parte, il materialismo ateo invece lo consegna alla solitudine angosciante e al vuoto privo di senso.E se la mettiamo sul piano economico- politico,  aggiungo che il postcapitalismo liquido  vive solo per il mercato globale odia Dio, odia la fede e odia tutto ciò che è di intralcio alla vendita delle merci e quindi al consumo illimitato ed edonistico.

Dio è di intralcio e va fatto fuori senza pietà. L’uomo moderno sarà infatti un ottimo consumatore se non ha un dio, e senza Dio vivrà solo per il godimento privo di senso. L’uomo moderno, ateo, ormai senza onore e senza gloria, senza dignità e senza amore, vive solo in quanto a una dimensione, il consumo, disse Marcuse già alla fine degli anni sessanta. L’uomo moderno per sopportare la morte di dio ed il vuoto dell’anima deve sbattersi continuamente alla ricerca del piacere momentaneo e ingannevole, alienato e inautentico.

In questo quadro storico, in questo deserto spirituale desolante e mortifero, l’uomo moderno è condannato al piacere continuo e ogni attimo investito su qualcosa che non sia piacere è un attimo di vita sprecato ed inutile. Tutto ciò è la premessa ideologica su cui si regge il postcapitalismo della finanza e della tecnica. L’uomo moderno è ridotto ad una scimmia sempre lì a godere, distante mille anni luce dall’ uomo del passato sia esso greco o cristiano. Noi gelesi ci pregiamo di essere discendenti dai greci ed in questo autocompiacimento ingannevole ci illudiamo di vivere come loro o di pensare come loro. Niente di più falso. 

Dopo i greci arrivarono i cristiani e dopo i cristiani i consumatori atei ed edonisti. Questo noi siamo e non più greci o cristiani. E quindi terrorizzati dalla sofferenza facciamo uso massiccio di antidolorifici, terrorizzati dalla malattia facciamo analisi e radiografie preventive, terrorizzati dal dolore preferiamo morire prima dei nostri giorni.E chiamiamo tutto questo civiltà.La civiltà delle scimmie antropomorfe.

Dott.  Franco Lauria

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