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Ex province, voto rinviato

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Ex province: un fronte trasversale all’Ars cancella dopo due settimane dall’annuncio , le.elezioni di secondo livello per i vertici del Libero Consorzio che il governo Musumeci aveva fissato il 22 gennaio. L’ennesimo rinvio dopo 4 anni di un pasticcio che Musumeci ha ereditato da Crocetta e che non ha saputo raddrizzare durante il suo mandato. Questo ennesimo rinvio è per il M5S la prova che ” Musuneci è sempre più solo, la plastica immagine di un governo ormai allo sbando”. 

“Musumeci, anche oggi assente in Aula, – afferma il capogruppo  M5S Giovanni Di Caro – ha continuato a rinviare per quattro anni le elezioni  e adesso tenta di far passare la narrazione secondo la quale avrebbe voluto far votare i liberi Consorzi. Abbiamo visto che non è così, perché non ha nemmeno la maggioranza e l’episodio di oggi ne è una rappresentazione plastica. Una sola componente politica all’interno della stessa maggioranza si è dimostrata coerente con la linea del governo, mentre il resto della maggioranza oggi ha votato a favore del rinvio. Abbiamo cercato di correggere in corso d’opera il rinvio delle elezioni tour court, che così non avrebbe avuto senso. Dai capigruppo si è capito che la linea del governo è totalmente divergente dalla maggioranza”.

E’  passato l’emendamento, proposto dalla deputata regionale del Movimento 5 Stelle, Gianina Ciancio, che introduce una novità  nell’assetto dei Liberi Consorzi e delle Città metropolitane nell’attesa delle elezioni, non oltre agosto 2022.

“La soluzione, individuata e condivisa dalle altre forze politiche – spiega Ciancio – prevede che il controllo e l’indirizzo politico degli enti di area vasta passino ai sindaci, che dovranno costituire le Assemblee dei liberi consorzi e le Conferenze metropolitane, dotandosi di un regolamento provvisorio per il loro funzionamento, ad esempio le maggioranze per le deliberazioni. Assemblee e Conferenze dovranno insediarsi entro trenta giorni dall’approvazione della legge. Si concluderà quindi la lunga stagione dei commissari che hanno gestito in toto questi enti. Si tratta chiaramente di un regime transitorio – commenta Ciancio – ma che copre un vuoto lasciato dal governo, finora incapace di proporre una soluzione mediata con la maggioranza”.

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