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Cronaca

Furti di rame della luce pubblica e città al buio, due arresti a Niscemi

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Due uomini di 38 e 35 anni, sono stati arrestati a Niscemi dalla Polizia per furto furto aggravato. Dal mese di novembre a Niscemi sono stati registrati una serie di furti di cavi di rame dell’illuminazione pubblica nella zona di contrada Piano Mangione. Gli agenti del Commissariato sono intervenuti più volte per effettuare sopralluoghi e, assieme a personale della ditta che si occupa della manutenzione dell’impianto dell’illuminazione pubblica, hanno appurato che l’infrastruttura era stata danneggiata da parte di ignoti ladri. Con i tecnici preposti, sono stati ispezionati alcuni pozzetti ed è stato riscontrato l’ammanco di alcuni cavi della linea elettrica che conduce ad un tratto di pubblica illuminazione in via Italia. Lo scorso 11 dicembre i poliziotti sono intervenuti in contrada Dirillo, dove erano state segnalate alcune “fumarole”, ancora calde; tra le fiamme stavano, infatti, bruciando cavi elettrici per eliminare la guaina dal conduttore in rame per essere poi rivenduto. La combustione di questi materiali impiegati negli isolamenti può creare situazioni sfavorevoli per la sicurezza delle persone e per l’ambiente. In caso d’incendio i cavi possono emettere fumi densi e scuri, altamente tossici e corrosivi. Di norma, questo materiale richiede procedure particolari per lo smaltimento proprio ai fini della riduzione dell’impatto ambientale. Alla luce dei gravi indizi raccolti, gli agenti hanno predisposto appositi servizi di controllo presso gli impianti della zona, notando un giovane che, dopo aver aperto un tombino e armeggiando al suo interno, si è allontanato a bordo di un’autovettura sopraggiunta condotta da un altro soggetto, dopo avervi riposto alcuni oggetti. Gli agenti a quel punto hanno fermato il mezzo e, a seguito della perquisizione eseguita all’interno del bagagliaio, hanno rinvenuto e sottoposto a sequestro 60 metri di cavi di rame oltre ad attrezzi utilizzati per il taglio: una tronchese con manici rivestiti con materiale in gomma isolante e un coltello a serramanico. La vendita del prezioso metallo avrebbe reso ai ladri circa 400 euro a fronte di danni rilevanti causati alla cittadinanza. I due uomini, di nazionalità romena, sono stati arrestati e posti a disposizione dell’autorità giudiziaria. Su richiesta della Procura della Repubblica di Gela, i due arrestati sono stati sottoposti a giudizio direttissimo e, all’esito dell’udienza, il Giudice ha disposto la misura cautelare dell’obbligo di firma presso l’ufficio di Polizia, tre volte a settimana, e la prescrizione di non allontanarsi da casa nelle ore serali e notturne.

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Cronaca

Prova ad evadere: arrestato

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Ragusa – Su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, che ha coordinato le indagini, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile e della Stazione di Ispica, hanno eseguito un’ordinanza di sottoposizione al regime carcerario nei confronti di un 29enne, residente e domiciliato nella città di Ispica, già agli arresti domiciliari.

L’uomo è stato arrestato poiché risulta gravemente indiziato del reato di evasione commesso in più circostanze nel corso dell’ultimo mese a seguito della sottoposizione alla precedente misura, sicuramente meno afflittiva, degli arresti domiciliari a cui però l’uomo non è riuscito a conformare la sua personalità.

Infatti, durante i controlli ordinari effettuati dalla Stazione di Ispica e dall’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Modica nei confronti dei vari soggetti agli arresti domiciliari, l’uomo non era quasi mai presente all’interno della sua abitazione ma, violando la misura in essere, circolava per la città e in un’occasione si era anche allontanato dal comune di Ispica.

Motivo per cui l’Arma di Modica ha riferito all’Autorità Giudiziaria competente in merito alla costante violazione della misura da parte del 29enne, nei cui confronti è stata necessaria l’applicazione della custodia cautelare in carcere che, fatta salva la presunzione di innocenza del suo destinatario, è stata ritenuta allo stato degli atti l’unico strumento utile a contenere i comportamenti dell’uomo contrari alle prescrizioni impostegli.

La misura cautelare si è resa necessaria anche al fine di non destinare i militari impegnati nei controlli quotidiani alla sua costante ricerca, attività necessaria al fine di evitare che potesse commettere altre tipologie di reati durante le varie evasioni.Tutte le ipotesi accusatorie, allo stato condivise dal Gip in sede, dovranno trovare conferma allorché verrà instaurato il contraddittorio tra le parti, come legislativamente previsto.

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Cronaca

Minacce e molestie all’ex compagna, eseguito divieto di avvicinamento

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La Squadra Mobile di Caltanissetta, ha eseguito una misura cautelare personale, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di un nisseno di 34 anni. L’indagato, dalla ricostruzione investigativa realizzata, si sarebbe reso responsabile di reiterate condotte persecutorie nei confronti della ex compagna, non rassegnandosi alla decisione di questa di interrompere la relazione sentimentale in atto, tanto da minacciarla e molestarla, controllandone le frequentazioni e gli spostamenti, utilizzando nei suoi confronti epiteti ingiuriosi e offensivi.

L’attività d’indagine eseguita ha consentito di ottenere a carico dell’indagato, la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa con contestuale applicazione del “braccialetto elettronico”. Nello specifico, infatti, il Giudice per le Indagini Preliminari, valutati positivamente i gravi indizi di colpevolezza a carico dell’indagato, ha emanato apposita ordinanza esecutiva con cui è stata disposta l’applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa, estendendola anche alle due figlie minori, stabilendo la distanza minima da tenere, con l’ulteriore prescrizione di non comunicare con le stesse attraverso qualsiasi mezzo.

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Cronaca

Precipita in un burrone, tragico incidente nel Nisseno

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Tragico incidente stradale autonomo nelle vicinanze del ponte Capodarso, in territorio di Caltanissetta. Un uomo di 61 anni, Calogero Giuseppe Giusto, di Barrafranca, alla guida della sua Fiat Panda, per cause da accertare, è uscito fuori strada finendo in un burrone.

L’automobilista è morto sul colpo. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco e gli operatori del 118.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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