“Gela città che legge”, la sfida (im)possibile
Ieri a Torino si chiudeva l’edizione 2021 del Salone del libro. Al Lingotto sono stati oltre 150mila i visitatori che dal 14 al 18 ottobre hanno preso parte alle attività della principale fiera dell’e...

Ieri a Torino si chiudeva l’edizione 2021 del Salone del libro. Al Lingotto sono stati oltre 150mila i visitatori che dal 14 al 18 ottobre hanno preso parte alle attività della principale fiera dell’editoria italiana, una delle più grandi a livello internazionale. Per gli organizzatori è stato un autentico successo, al punto tale da superare nei numeri l’edizione 2019 – l’ultima prima della pandemia –, sottolineando come il rispetto delle norme di sicurezza (dal green pass alle mascherine) non solo ha permesso lo svolgimento in presenza della manifestazione ma è stato anche un incentivo ai partecipanti che hanno risposto alla grande, arrivando da tutta Italia. Giorni di incontri con gli autori, presentazioni di testi, conferenze e aggregazione sana all’insegna dell’amore per l'arte.
Quello di cui abbiamo (avuto sempre) bisogno, soprattutto in un momento come questo. L’ennesima conferma di come la filiera della cultura generi sviluppo a tutti i livelli, anche economico e anche con grosse ricadute sui comparti locali e globali. Il rapporto di Gela con i libri è stato sempre conflittuale. Tante belle iniziative ma troppo spesso isolate. Negli ultimi due anni (2018/19 e 2020/21), il Comune su input dato dalla libreria Orlando ha aderito al progetto nazionale “Città che legge”, che consente agli enti locali aderenti di partecipare ai bandi del Centro per il libro e la lettura per promuovere il settore nel territorio. Di fatto, però, nessuno se n’è accorto.
La pandemia di certo avrà contribuito ad interrompere qualsiasi idea in merito, ma d’ora in poi non ci saranno più alibi: anche il settore della cultura ha bisogno di una sua progettualità politica, nel senso nobile del termine, per produrre sviluppo e migliorare il tasso di civiltà. E a proposito di libri, i lavori per il rifacimento della biblioteca comunale “Euclide” e la digitalizzazione della stessa tramite il progetto “E-culture”, entrambi già finanziati, diranno molto sulla strada che l’amministrazione e la città tutta vorranno percorrere in tal senso.