I Dsa non sono più un tabù: il messaggio della Settimana nazionale della dislessia
Non è più un tabù parlare di dislessia. Non c’è più da nascondersi dinanzi ai Disturbi specifici dell’apprendimento. Prima dei dati e delle attività, è questo il messaggio più importante che emerge da...


Non è più un tabù parlare di dislessia. Non c’è più da nascondersi dinanzi ai Disturbi specifici dell’apprendimento. Prima dei dati e delle attività, è questo il messaggio più importante che emerge dagli eventi promossi in provincia nella Settimana nazionale della dislessia. Tra Caltanissetta e Gela due appuntamenti organizzati dalla sezione nissena dell’Aid presieduta da Marco Leonardi.
A Gela un convegno su “Dsa: dalla parte degli alunni” tenutosi all’istituto comprensivo “Romagnoli”. Un’occasione per fare il punto sulla legge 170/2010 che riconosce i Disturbi specifici dell’apprendimento «che non sono una disabilità - sottolinea Ilenia Salerno, dell’associazione Studenti sorridenti -, per cui intervenire nei tempi e modi giusti ci consente di avere risultati importanti sia nelle funzioni di lettoscrittura che sotto il profilo relazionale».
Resta una grossa incognita: i tempi per rilasciare diagnosi ufficiali sono troppo lunghi, perché l’unica strada è quella di passare dalle Asp. La solita burocrazia, le solite lungaggini. Ma i bambini e i ragazzi dell’associazione Studenti sorridenti, intervenuti a margine del convegno, hanno mostrato che la dislessia non è un freno alla creatività, alla bellezza, alla vita.