La parola della domenica

“I musulmani pregano 5 volte al giorno. Il cristiano prega solo una volta. Tutto il giorno, h24. Sempre”

Pubblicato

il

Rubrica ad ispirazione cattolica a cura di Totò Sauna


In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto».
Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.

Lc 24,46-53


Festeggiamo oggi l’ Ascensione. Gesù Cristo lascia la terra e va in Cielo. Ascende in Cielo. L’ ascensione segna la fine di un momento, il momento della presenza fisica di Dio, dell’ annuncio del vero volto del Padre da parte di Gesù. Ora è il tempo di costruire relazioni e rapporti a partire dal sogno di Dio che è la Chiesa: comunità di fratelli e sorelle radunati nella tenerezza e nella franchezza nel Vangelo. Accogliamo allora l’invito degli angeli: smettiamola di guardare tra le nuvole cercando il barlume della gloria di Dio e piuttosto vediamo questa gloria disseminata nella quotidianità di ciò che siamo e viviamo. Lo aveva detto e ridetto in tutti i modi, che per noi era importante che partisse, che andasse a prepararci un posto nel regno del Padre. I discepoli non ci credevano. Possibile che davvero ci lascia? Possibile che per davvero sale in cielo? Proprio ora che avevano capito tutto, proprio ora che avevano superato le difficoltà. Si proprio ora. Gesù sale in Cielo e ora? Il vangelo ci parla  che una volta partito Gesù, i discepoli si diressero verso Gerusalemme pieni di gioia. Pieni di felicità. Dovevano essere tristi. Il loro maestro era partito e, invece, erano felici. Pare una cosa crudele, stolta. Ma ora sanno cosa devono fare. Si chiudano in locale e iniziano a lodare Dio. A pregare. Sanno che ora tocca a loro. Si cari lettori. Ora tocca a noi, a me e a te. Se dopo 2000 anni parliamo ancora di Gesù, se oggi io sto scrivendo di Vangelo  vuol dire che Lui  è ancora presente, in mezzo a noi. Siamo noi, fratello, che portiamo Cristo, siamo noi che, nonostante tutto, le nostre debolezze,  le nostre preoccupazioni, le nostre piccole e grandi Croci portiamo Cristo e Amando diventiamo come Lui. Non è facile. Un compito grande, bello ma anche importante.Tu che leggi, fratello, sei lo sguardo di Dio per le persone che incontrerai. Così il nostro Dio originale e spiazzante ha deciso. E così davvero accade. Il Regno sperato dagli apostoli occorre costruirlo, la nuova dimensione voluta dal Signore per restare nel mondo, non è una soluzione magica, ma è una dimensione pazientemente intessuta da ognuno di noi. Siamo noi il volto di Gesù per le persone che incontriamo sulla nostra strada. Il Signore ci chiama ad un compito importante. Portare Cristo a tutti. A tutti. Al di là dei confini, del colore della pelle. Il compito Santo del cristiano e quello di andare ad evangelizzare, e quello di andare  ad annunziare che Cristo è venuto sulla terra ed è  morto e risorto per noi. Per salvare la nostra anima Ad annunziare la lieta notizia, questa lieta notizia, ecco evangelizzare. Ogni momento è buono per evangelizzare. Dove? Dovunque e in qualsiasi tempo, occasione che ci troviamo. Non ci sono momenti favorevoli. Momenti felici. Ogni momento è quello buono. Per gridare che avevamo perso la speranza, la Fede, la Strada e Cristo ci ha preso per mano e ci ha condotto e ci conduce attraverso tutte le difficoltà della Vita. Abbiamo trovato Dio. Ma, Dio è salito in cielo? No. Dio è salito in cielo, solo, caro fratello se noi non facciamo la sua volontà ,se noi dimentichiamo il suo credo, se noi non testimoniamo Dio. E Continua a fare i miracoli. E continuiamo ad essere noi miracoli. La gente ci incontra e ci chiede Ma come fai? C’è la crisi , la guerra, l’aumento dei prezzi e noi siamo sereni. Ma come fai a spiegare questa serenità a chi non vuole ascoltare e non vuole vedere? A chi non apre il suo cuore? Il Cristiano è l’uomo che ha chiaro il senso della vita terrena. Non è confuso dagli idoli terreni. Ma per annunziare Dio dobbiamo essere suoi figli . E come Padre buono e giusto ci  vuole felici,ci vuole santi, ci vuole pronti. Ecco allora che dobbiamo, ogni giorno, ogni attimo della vita allenarci, come gli atleti che si preparano per le olimpiadi. Dobbiamo ogni giorno rivolgere lo sguardo a Dio, pregarLo in maniera incessante. Mi dicono che i musulmani pregano 5 volte al giorno. Il cristiano prega solo 1 volta. Tutto il giorno, h24. Sempre. Che la nostra vita sia sempre una preghiera, un elogio e un ringraziamento al nostro Signore, che ci ama, che ci sostiene, che ci aiuta sempre. Dio non è salito mai  in cielo. No. Dio vive e dimora nei nostri cuori . Solo se, noi caro lettore, io e te, gli apriamo la porta del nostro io. E anche noi, vedrai, iniziamo a fare miracoli.
Buona Domenica
Totò Sauna

clicca per commentare

Più letti

Exit mobile version