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I reperti esposti a scuola: la proposta del Liceo classico “Eschilo”

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Esporre a scuola i beni culturali custoditi nei magazzini del museo: è la proposta del Liceo classico “Eschilo”, seguendo le opportunità per la valorizzazione del patrimonio culturale siciliano date dalla Carta di Catania. Obiettivo del documento quello di ridare luce ai reperti che giacciono da anni nei depositi e magazzini delle strutture museali della Regione e che possono essere esposti in luoghi pubblici o privati aperti al pubblico. Di questa strategia di rilancio si è parlato in un incontro online promosso dalla scuola diretta da Maurizio Tedesco, al quale hanno partecipato la sovrintendente ai Beni culturali di Caltanissetta Daniela Vullo, il direttore del Parco archeologico Luigi Maria Gattuso e Rosalba Panvini, già sovrintendente ai Beni culturali di Catania e docente universitaria nell’ateneo catanese. Proprio la prof. Panvini è ideatrice della Carta di Catania, sulla quale si è soffermata dialogando con i trenta studenti del Liceo classico che partecipano al progetto sull’Ethos: il modo di vivere secondo la cultura greca.

Analizzando le prospettive culturali del territorio, grande rilevanza ha avuto il tema dell’archeologia che riguarda da vicino la storia di Gela. Il dirigente scolastico Tedesco ha evidenziato l’importanza di un’eventuale esposizione nell’istituto dei reperti contenuti nei magazzini, per dare agli studenti la possibilità di conoscere e approfondire storia e archeologia da vicino predisponendo precisi percorsi tematici. Da parte della sovrintendenza e del parco archeologico ampie aperture verso questa possibilità, sottolineando la necessità di una preventiva opera di inventariazione e catalogazione delle opere e una verificata sicurezza dei locali. La Carta di Catania, già varata dall’assessorato regionale ai Beni culturali, si conferma come un documento potenzialmente rivoluzionario per una nuova fruizione del patrimonio siciliano e proprio dal Liceo classico di Gela si potrebbe partire con il primo progetto. 

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