I sinistri e Berlusconi

Dallo psichiatra Franco Lauria, riceviamo e pubblichiamo I sinistri caricano su Berlusconi le colpe del postcapitalismo liquido e globale, ateo, amorale, apatico, edonista, consumista che loro hanno s...

A cura di Redazione Redazione
14 giugno 2023 08:29
I sinistri e Berlusconi -
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Dallo psichiatra Franco Lauria, riceviamo e pubblichiamo

I sinistri caricano su Berlusconi le colpe del postcapitalismo liquido e globale, ateo, amorale, apatico, edonista, consumista che loro hanno sposato già trenta anni fa e di cui sono paladini e alfieri, i più grandi alleati insomma, premiati con regalini e regalucci vari, in Rai, nei sottogoverni, negli Enti statali e parastatali, nelle case editrici, nella Magistratura, nella Sanità, nella Scuola mentre Berlusconi era solo un imprenditore nazionale, cristiano e attaccato alle tradizioni.

Ma i sinistri non gli perdonano il fatto di avere inventato un partito in tre mesi che gli ha sfilato il governo da sotto il naso. E altre piccole cosucce. Per esistere i sinistri si devono inventare un nemico totale, assoluto, il Male in Terra. Così non ci potrà mai essere nessuna alternativa a loro. E loro per quanti criticabili non potrebbero mai essere sostituibili. Insomma niente alternanza. Noi e solo noi e sempre noi.

Berlusconi ha smontato questo assioma. E così le sinistre dopo avere tenuto in vita il Fascismo, finito da oltre 70 anni, hanno di volta individuato il Male in qualcuno degli avversari che poteva infastidirli. Tipo Craxi. Da circa trent'anni questo nemico, per loro molto pericoloso, era incarnato da Berlusconi. Un nuovo Duce, un nuovo Mussolini, ai loro occhi. Non importa per niente che Berlusconi abbia introdotto in Italia innovazioni grandi positive e mai realizzate in Italia da nessun altro, nell'imprenditoria, nell'edilizia, in Rai, nello sport. Quelle cose sono quisquiglie di nessun valore. Ma cosa vuoi che siano! Così dopo avere ucciso Craxi, oggi vomitano veleno su Berlusconi. Chi sarà il prossimo? Perché uno, uno che sia il Male Assoluto, ci deve sempre essere, ne va della loro stessa esistenza.

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