Ha ‘addolcito’ il palato di migliaia di gelesi. In tempi di pace ed in tempo di guerra. Ha superato gli anni d’oro dell’ultimo scorcio della Belle Epoque e degli anni ’50 della ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale. Ha visto sfilare i carri armati della ‘Liberazione’, i figli dei fiori degli anno ’60, i punk di vent’anni dopo.
Ha superato la soglia del millennio nel 2000 e adesso festeggia i 100 anni di presenza sul territorio. Sempre aperto. Mentre centinaia di attività commerciali chiudono i battenti, il Caffè Gagliano è sempre lì, nello spartiacque che un tempo divideva il centro storico con l’ingresso della periferia che portava alle campagne di Caposoprano, dove non c’era alcun quartiere residenziale oggi considerato d’elite.
Si chiama ancora Caffè, come i luoghi di ritrovo dell’800, come i Caffè Chantal, come i punti di ristoro dove gli amici fanno capannello e partano di sport, di sociale, un tempo anche di cultura: davanti all’antica bevanda d’importazione d’oltre oceano nasce la rivista rivoluzionaria dei fratelli Verri. Il Caffè era il luogo dove si beve una buona bevanda e si trascorre qualche minuto in compagnia. Poi a Firenze nasce il termine ‘Bar’ usando appunto le tre lettere come sigla per “Banco A Ristoro’. Nonostante l’insegna luminosa relativamente moderna resta il Caffè Gagliano.
Ma il Caffè Gagliano, fondato da Luigi Gagliano nel 1924 resta originale, e sempre di proprietà della stessa famiglia. Oggi il titolare Piero festeggia i 100 anni del Caffè conosciuto per i gustosi dolci e gelati che hanno rallegrato le tavole delle famiglie più antiche. I meno giovani lo ricordano come punto di riferimento: il gelato del Caffè Gagliano protagonista delle domeniche della festa d’estate.
Aperto per tutti durante le giornate di festa dedicate alla Madonna delle Grazie. Ha festeggiato i cento anni ed è pronto per sfidare il tempo che verrà… Ecco il titolare davanti alla torta dei cento anni sovrastata dal numero 100 che giganteggia davanti la facciata. Auguri.
La “Prima Domenica del Mese al Museo”sarà speciale anche a Donnafugata!
Dal 4 maggio 2025 i visitatori potranno usufruire di ingresso a tariffa ridotta ogni prima domenica del mese: 4 € per visitare l’intero complesso, il Castello, il parco e il museo del Costume – Mu.de.co.
L’iniziativa è finalizzata a favorire la conoscenza del patrimonio storico-artistico e monumentale e ad ampliare la platea dei visitatori, allineandosi con una strategia culturale che, a livello nazionale, sta riscuotendo notevole apprezzamento.Durante l’intera giornata saranno pertanto sospese le altre tipologie di biglietto e le altre riduzioni.
Le prenotazioni/transazioni effettuate prima di questa data resteranno immutate alle condizioni previste al momento della conferma della prenotazione stessa.Il Castello di Donnafugata è aperto tutti i giorni, eccetto il lunedì, dalle 9 alle 19:00, permanenza all’interno consentita fino alle 19:45.
Bruxelles – L’assurda sparatoria di Monreale, in Sicilia, nella quale sono rimasti uccisi tre giovani, tra cui una ragazza di 17 anni, per mano di un diciannovenne che ha aperto il fuoco, si inserisce in una catena crescente di episodi di violenza armata nelle città europee.
Da Palermo a Bruxelles, il filo conduttore è la disponibilità crescente di armi da fuoco illegali nelle mani di giovani e gruppi criminali.
L’europarlamentare Giuseppe Antoci ha presentato un’interrogazione alla Commissione Europea chiedendo dati aggiornati sulla circolazione di armi illegali in Europa e nuove risorse per rafforzare le azioni di prevenzione e disarmo civile, con un focus sulle aree urbane più esposte.
“La sparatoria di Monreale è un fatto gravissimo. Ma non è un caso isolato – dichiara Antoci – L’accesso facile alle armi e l’assenza di presidi culturali e sociali sta generando una deriva pericolosa, soprattutto tra i più giovani.”
“Ho chiesto alla Commissione – continua Antoci – se intende sostenere in modo concreto enti locali, scuole e forze dell’ordine con strumenti e risorse dedicati a campagne di disarmo e a programmi di educazione non violenta.”
“Serve rafforzare la cooperazione e lanciare una vera politica culturale per contrastare la subcultura della violenza armata. Non possiamo accettare – conclude Antoci – che le nostre città diventino zone franche dove le pistole parlano al posto del dialogo“.
Con la mostra d’arte “Futurismo, psiche, infinito” si è concluso il ciclo di eventi organizzati per celebrare il 150° anniversario della biblioteca comunale. L’iniziativa, promossa dall’Interact Club in collaborazione con la Consulta Provinciale Studentesca e patrocinata dall’amministrazione comunale, ha trasformato gli spazi della biblioteca in un vivace laboratorio creativo aperto ai giovani artisti.
Protagonisti dell’esposizione sono stati gli studenti del liceo Vittorini e di giovani artisti locali, che hanno anche curato un’estemporanea d’arte durante l’evento. Particolarmente apprezzata l’opera di Sara Chiarelli, che ha saputo interpretare con grande sensibilità il tema del futurismo.
Ogni partecipante ha offerto una personale lettura dei tre concetti chiave del titolo – futurismo, psiche, infinito – con lavori maturi e originali. Anche i soci dell’Interact Club hanno contribuito attivamente, esponendo due quadri per ciascun tema, scelti per il loro valore simbolico e la forza evocativa.
La mostra si è conclusa con un momento di confronto culturale, in cui i soci dell’Interact club hanno dialogato con il pubblico, approfondendo il significato delle opere presentate. Un appuntamento che ha unito arte, gioventù e memoria, lasciando un segno importante nel percorso di celebrazione della biblioteca e nella vita culturale della città.