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Il Lions Atc porta la prevenzione nella Casa Circondariale

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Il Lions Club Gela Ambiente Territorio e Cultura presieduto da Valentina Licata fa servizio in carcere. Screening uditivo per i detenuti e per il personale in servizio,con la collaborazione di Amplifon, e la distribuzione di Kit per la ricerca del sangue occulto nelle feci per lo screening di prevenzione del carcinoma del colon retto. L’ iniziativa è stata resa possibile grazie al contributo del direttore del carcere Walter Bressi, del direttore sanitario Alfonso Cirrone Cipolla dell’Asp. Caltanissetta Sud che ha lavorato per la donazione dei Kit, la dott.ssa Ferro (educatrice della casa circondariale) e la Dr.ssa Milena Sanfilippo, responsabile della UOSD Centro Gestione Screening, ha offerto la collaborazione nell’organizzazione del service, la Dr.ssa Sheila Collura ha permesso le visite effettuate ed i tecnici audioprotesisti Nunzio Di Gennaro e Salvatore Zafarana con i test audiometrici effettuati.


È importante sottoporsi allo screening dell’udito anche nei carceri perché tutti, inclusi i detenuti, hanno diritto a cure mediche adeguate e alla salute. Il monitoraggio dell’udito può rilevare eventuali problemi auditivi che potrebbero influenzare la qualità della vita dei detenuti e il loro accesso ai servizi sanitari. Aiutare i detenuti a mantenere la salute uditiva può contribuire al loro benessere generale e alla loro riabilitazione.
Il programma di screening per la prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori del colon retto arriva in carcere.

È stata avviata una nuova collaborazione tra il Centro gestione Screening Oncologici dell’ASP 2 di Caltanissetta e la Casa Circondariale di Gela per portare e rafforzare la prevenzione all’interno della comunità carceraria. Grazie a questo accordo, attivato nei giorni scorsi, tutti i detenuti aventi diritto – quindi uomini nella fascia di età compresa tra i 50 e i 69 anni che risultano domiciliati presso la Casa Circondariale potranno aderire al programma di screening e sottoporsi al test per la ricerca del sangue occulto nelle feci.

Questo test semplice e gratuito per individuare piccole perdite di sangue che consente di diagnosticare polipi o lesioni tumorali in fase molto precoce e di conseguenza di poter intervenire tempestivamente anche con le cure, aumentando la possibilità di completa guarigione.


“Portare il programma di screening in carcere – ha detto la presidente Licata – significa dare piena attuazione alle indicazioni della Regione per le persone in stato di detenzione. L’offerta che prima veniva gestita dal personale sanitario del carcere, tramite le vie classiche di raccolta in caso di necessità, viene perfezionata e inserita a pieno titolo all’interno del programma di screening.

Ciò comporta una formazione specifica sul campo e l’attuazione di tutto il percorso di screening anche in caso di positività, con le stesse modalità per la gestione degli esami di secondo livello. L’avvio dell’attività di screening rappresenta un ampliamento importante dell’offerta sanitaria per la salute dei detenuti. Questo progetto rappresenta il valore dell’equità sociale come cardine di una sanità pubblica collettiva che include tutti e va oltre ogni tipo di diseguaglianza, a cui si aggiunge il fattore del risparmio economico e del miglioramento della sicurezza in quanto le prestazioni vengono eseguite in carcere senza dover trasferire i detenuti nelle strutture sanitarie esterne, che implica il coinvolgimento del personale della Polizia Penitenziaria con spreco di energia .”

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