“Il modus operandi penalizza sempre Gela”
Il sit-in contro i tagli alla sanità. Partecipazione trasversale dei cittadini con istituzioni, associazioni e studenti


Un migliaio di persone, rappresentanze dell’intera comunità locale come associazioni e scuole, hanno preso parte al sit-in contro i tagli alla sanità decisi dal governo regionale. E se è attualmente al vaglio una nuova rimodulazione, che vedrebbe una riduzione dei posti letto tagliati che non sarebbero più 22, è altrettanto evidente la frustrazione di un territorio che non vuole più accettare o subire passivamente disservizi decisi dall’alto.
Un passaggio questo sottolineato dal sindaco Terenziano Di Stefano nel suo ampio intervento: «La nostra è una battaglia contro le decisioni del governo Schifani, ringraziamo tutti per la partecipazione ma soprattutto i dirigenti delle scuole che hanno risposto “presente”. Il grazie più grande va ai medici e infermieri dell’ospedale Vittorio Emanuele, che fanno turni incredibili pur di garantire i servizi ai cittadini».
Il sit-in è stato fortemente voluto dal sindaco e dall’assessore alla sanità Filippo Franzone: «Non è solo un problema di posti letto tagliati - ha detto Franzone -, è il modus operandi che non va. Ad ogni rimodulazione Gela subisce una penalizzazione, mentre altri ospedali di altre città continuano a progredire. È un disegno strategico atto a indebolire il nostro ospedale».
Ostetricia, oncologia, semi intensiva, nefrologia: la “partita” dei tagli si gioca principalmente in questi reparti, mentre la città attende l’attivazione dell’Emodinamica e dell’Utin, che sulla carta esiste già da 15 anni. Uno dei tanti paradossi di un sistema che non funziona: a farne le spese, è stato evidenziato nel corso dei numerosi interventi, sono sempre i cittadini.