Il prof.Mulè si rivolge al vescovo:”l’icona della Madonna d’Alemanna sia restituita al santuario”

Il prof Nuccio Mulè con una lettera si è rivolto al vescovo di Piazza Armerina mons.Rosario Gisana sulla situazione inerente all’icona bizantina della Madonna Maria Ss. d’Alemanna che da tempo si trov...

A cura di Redazione Redazione
20 ottobre 2023 06:44
Il prof.Mulè si rivolge al vescovo:”l’icona della Madonna d’Alemanna sia restituita al santuario” -
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Il prof Nuccio Mulè con una lettera si è rivolto al vescovo di Piazza Armerina mons.Rosario Gisana sulla situazione inerente all’icona bizantina della Madonna Maria Ss. d’Alemanna che da tempo si trova ubicata presso la Chiesa Madre di Gela nonostante le reiterate richieste di farla ritornare alla sede originaria del Santuario al Villaggio Aldisio, come da antichissima tradizione.

Infatti, si è arrivati a stabilire che a Gela questo luogo di culto fu istituito a partire dal 1200 in tardo medioevo, quasi in parallelo con fa fondazione federiciana di Gela (allora Heraclea), ed edificato sullo stesso sito di un precedente santuario di epoca greca del VII-VI secc. a.C. dedicato a Demetra e Kore.

"Si vuole ricordare - continua - che questo luogo di culto mantiene ancora intatta una botola dove nel 1476 fu dissotterrata, casualmente da un contadino che arava la terra, l’icona bizantina di Maria Ss. d’Alemanna (salvata precedentemente dalla furia iconoclasta dell’islam) che rimase nel Santuario fino agli anni Trenta prima del suo indebito e immotivato trasferimento.
Il Santuario dopo tutta una serie di vicissitudini, che a patire dal XIII secolo lo hanno visto alternativamente diroccato e ricostruito per ben cinque volte, grazie anche alla richiesta di un comitato cittadino è stato riaperto, con la benevola e opportuna autorizzazione di codesta Diocesi, alla fruizione popolare nel 1985.
L’indebita detenzione e la non restituzione del quadro della Madonna d’Alemanna, continuano purtroppo fino ad oggi e ciò, a parere dello scrivente, non è corretto, non fosse altro per il dovuto rispetto religioso di un’antica tradizione identitaria che vedeva il quadro della Vergine in pianta stabile al Santuario"

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