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Inceneritore? No, è una bioraffineria 2.0

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Primo confronto ufficiale, questa mattina a Palazzo di Città, tra l’amministrazione comunale guidata dal Sindaco Lucio Greco e la Maire Tecnimont, la società che, nel caso in cui dovesse essere realizzato a Gela, si occuperà della realizzazione e della gestione dell’impianto che riceverà e smaltirà fino a 400mila tonnellate annue di rifiuti. 

Insieme alla sua squadra,

All’incontro era presente l’avv. Tommaso Cassata in rappresentanza di Asja in Ati, che è partner del progetto, l’ing. Giacomo Rispoli è amministratore delegato di Myrechemical, società controllata dal gruppo Maire Tecnimont; l’ing. Giacomo Rispoli, amministratore delegato della Maire Tecnimont, che ha illustrato tecnicamente e nel dettaglio al Sindaco, agli assessori Terenziano Di Stefano, Ivan Liardi, Danilo Giordano e Cristian Malluzzo, e all’ing. Pietro Inferrera, il progetto di “Distretto Circolare Verde”, o bio raffineria. La società ha chiesto espressamente che non si parli più di termovalorizzatore o inceneritore, trattandosi di un sistema tecnologico di ultima generazione che non emette sostanze nocive o ceneri tossiche e non produce scarti da trasferire in discarica.“Ci sono 511 discariche in Sicilia, – hanno detto i relatori – molte delle quali sono esaurite, e noi vogliamo contribuire a svuotarle. Nel caso in cui il progetto dovesse concretizzarsi, ci vorrà un anno per il progetto definitivo, che prevede anche la realizzazione di opere civili e montaggi meccanici, e ne serviranno altri tre per l’avvio. Poi occorreranno poi circa 200 dipendenti per far funzionare il tutto, partendo dall’acquisizione del know how di Eni e dall’assunzione di giovani diplomati e laureati per i quali, nella prima fase di preparazione, è previsto un periodo di affiancamento tecnico. Fondamentali inoltre, saranno lo scambio e la collaborazione con l’università del territorio”. 

Il progetto integra diverse tecnologie per la transizione energetica e le mette al servizio di un processo di economia circolare da un lato, e di decarbonizzazione dall’altro. Attraverso la conversione chimica del carbonio e dell’idrogeno contenuti nei rifiuti si possono ottenere prodotti chimici e carburanti a basso contenuto carbonico, recuperando rifiuti non riciclabili. In breve, i benefici sarebbero 4: decarbonizzazione, riciclo, occupazione e riduzione delle importazioni dall’estero, a  tutto vantaggio delle economie locali. Non solo. Per i comuni che ospitano l’impianto, e in misura minore anche quelli che ne usufruiscono, sono previsti una serie di vantaggi fiscali ed economici. Al termine dell’incontro, la società ha lasciato nelle mani degli amministratori una serie di documenti e relazioni, tra cui uno studio curato dall’Università La Sapienza, e si è detta disponibile ad ulteriori momenti di confronto, annunciando anche la possibilità di un tour virtuale in Giappone, dove tutto questo è già realtà.

Nel prendere la parola, il Sindaco Greco ha ringraziato per la presentazione del progetto, oltremodo puntuale e precisa, che ha fornito i primi elementi sui quali avviare ora un’ampia discussione. “Mi fa piacere apprendere che non si tratti di termovalorizzatore, – ha dichiarato – ma mi preme, comunque, evidenziare che la sostanza di quanto da noi affermato nei giorni scorsi non cambia: dev’essere la comunità locale a decidere, dopo essere stata coinvolta e ben informata. E’ una materia estremamente sensibile, e il nostro territorio ha già pagato un prezzo troppo alto in termini di ambiente e di salute, per cui vogliamo valutare secondo scienza e coscienza, dopo approfondite analisi con esperti in materia”. 

Greco ha sottolineato come la tutela della salute e dell’ambiente vengano al primo posto, e solo dopo precise rassicurazioni in tal senso si potrà parlare di ricadute positive in termini di economia e occupazione, avanzando la possibilità di una esenzione parziale o totale della Tari per i gelesi se la bio raffineria dovesse effettivamente nascere a Gela. “In ogni caso, – ha aggiunto Greco – ci sarà un totale coinvolgimento del consiglio comunale, e a breve annunceremo la data di un monotematico alla presenza di personalità competenti e preparate. E’ logico che la popolazione non voglia neanche sentir parlare di inceneritori, perché immediatamente si pensa a fumi, inquinamento e malattie, ma, come già ampiamente rimarcato, questa amministrazione non vuole intavolare una discussione sulla base di pregiudizi o questioni ideologiche. Pur non accettando scelte calate dall’alto, vogliamo, inoltre, un confronto sereno con la Regione per capire perché la scelta sia caduta proprio su Gela, che già si è spesa tantissimo per aiutare l’intera Sicilia ad uscire dall’emergenza rifiuti, e anche per capire cosa intenda fare, da un punto di vista infrastrutturale, per migliorare i collegamenti viari, ferroviari e marittimi con Gela, nel caso in cui questo impianto dovesse nascere”. 


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