Giudiziaria

Insegnante gelese morì dopo vaccino, famiglia risarcita: “cifra irrisoria e offensiva”

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La famiglia di Zelia Guzzo, l’insegnante trentasettenne di Gela, morta dopo 24 giorni dalla somministrazione del vaccino AstraZeneca avrebbe ottenuto dal ministero della Salute un indennizzo di 77 mila euro. Lo ha reso noto l’avvocato Valerio Messina, che assiste la famiglia. 

 «I periti nominati dalla procura – sostiene il legale – hanno stabilito come in altri otto casi in Italia, che la causa della morte fu proprio la somministrazione del vaccino basato sull’utilizzo dell’adenoidismo. L’insegnante, madre di un bimbo di un anno e mezzo, è morta per una trombosi celebrale provocata dalla inoculazione del vaccino». La famiglia dell’insegnante definisce la cifra dell’indennizzo «irrisoria e offensiva per una perdita che ha provocato tanto dolore». Saranno risarciti il marito, il figlio e le sorelle. «La vita non ha prezzo – dice il marito della docente, Andrea Nicosia – ma questa somma è un’offesa per il mio bambino rimasto orfano a due anni. Abbiamo persino dovuto batterci per ottenerla. Mi sento doppiamente tradito dallo Stato». La famiglia adesso è pronta a dare battaglia “in sede penale e civile per avere giustizia”, aggiunge il legale. L’insegnante fu vaccinata il primo marzo del 2021; pochi giorni dopo iniziò a stare male e il 12 marzo fu ricoverata all’ospedale di Caltanissetta, dove morì il 24 marzo.

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