“Inutile piangersi addosso”. Gela, Di Martino: “Lavoriamo con gli strumenti che abbiamo”
L’ultimo gol realizzato un mese e mezzo fa. Poi, nelle ultime cinque partite, solo due punti e nessuna rete segnata. Una produzione offensiva sterile, eredità di un mercato invernale che ha depotenzia...


L’ultimo gol realizzato un mese e mezzo fa. Poi, nelle ultime cinque partite, solo due punti e nessuna rete segnata. Una produzione offensiva sterile, eredità di un mercato invernale che ha depotenziato l’organico e reso inoffensiva la squadra, dato che per due punte che se ne sono andate (Abate e Amaya) nessun centravanti è stato acquistato. E così creare occasioni da gol diventa un’impresa.
Il Gela ha pareggiato domenica in casa contro l’Atletico Catania, muovendo la classifica dopo tre sconfitte consecutive. L’occasione del gol da tre punti sfumata con il rigore fallito da Lo Giudice, il secondo consecutivo dopo quello contro il Real Siracusa Belvedere.
«I rigori si possono sbagliare o segnare - ha detto Armando Di Martino, ospite di “Stadio Express” -, ma il problema lì davanti rimane. È un dato di fatto, inutile nascondersi. Non ci possiamo però piangere addosso, anche in merito alle assenze o su ciò che poteva essere e non è stato in tema mercato. Noi dobbiamo fare tesoro di ciò che siamo e lavorare con gli strumenti che abbiamo a disposizione».
È un inizio di 2024 complicatissimo per il Gela, in crisi di risultati e in un clima pesante con la contestazione silenziosa ma rumorosissima dei tifosi di domenica scorsa, con lo striscione “Melfa vattene” affisso in curva. E domenica si va a Modica, altro scoglio durissimo. «Dobbiamo pensare partita per partita - ha aggiunto Di Martino -. È inutile fare conti o calcoli, per uscire da questo periodo serve una sola cosa: la vittoria. Quella è la medicina».