“La mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda”

Rubrica di ispirazione cattolica Dal Vangelo secondo GiovanniGv 6,51-58In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il...

A cura di Redazione
18 agosto 2024 09:42
“La mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda” - Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
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Rubrica di ispirazione cattolica

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 6,51-58

In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».
Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me.
Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».

Che cosa ci rende diversi da tutte le altre cose che esistono? La risposta è nel Vangelo di oggi. La vita umana è davvero umana quando non si limita semplicemente alla sola esistenza, ma quando è un “vivere per”. Fintanto che non scopriamo questo “per”, la nostra vita è solo sopravvivenza. Quando invece cominciamo a vivere “per”, la vita diventa veramente umana. Non dobbiamo però dimenticare che abitiamo un mondo che ci illude dicendoci che basta avere cura della vita per essere felici. E così tutte le nostre energie le spendiamo per curare il corpo, l’alimentazione, il benessere, la cura di noi stessi. Ma l’unica cosa che imprime alla vita una svolta decisiva è solo quando essa incontra un valido motivo che la spalanca e non semplicemente che la conserva. In pratica quando si smette di vivere da egoisti e si comincia ad amare, è lì che si sperimenta la felicità tanto desiderata. Infatti l’amore è “vivere per”. Gesù è Colui che ci dona questa rivoluzione poiché la Sua venuta ci riscatta da ogni ripiegamento, da ogni egoismo e ci mette nella condizione di poter vivere per Lui. Ecco perché si consegna nelle nostre mani, affinché siamo spinti a distrarci dal guardare solo noi stessi e cominciamo ad alzare lo sguardo verso di Lui. Per questo si è fatto bambino perché un bambino ti costringe a vivere per lui, a cedergli il primo posto. Per questo si è fatto Eucarestia perché l’Eucarestia ti spinge al dono e non al possesso. Il Vangelo di oggi ci fa una domanda molto seria: stiamo sopravvivendo o stiamo vivendo? L.M.Epicoco

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