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Politica

La norma che salva gli ineleggibili osteggiata dal Pd e ‘Sud chiama Nord’

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La norma ‘ salva ineleggibili’ nell’articolo 4 della Finanziaria, in discussione all’ Ars sembra farsi strada ma l’opposizione all’Ars dichiara “guerra” al provvedimento.

Contro l’approvazione della norma Cateno De Luca, leader di “Sud chiama Nord”, ed il segretario regionale Anthony Barbagallo del Pd, che ha parlato senza mezzi termini di “norma vergogna”.

L’ emendamento – causa di scontro all’Ars, dove è in corso il dibattito della Commissione Bilancio sulla Manovra regionale per il prossimo anno – prevede una diversa interpretazione della legge che impedisce l’elezione di “amministratori e dipendenti con funzioni di rappresentanza o con poteri di organizzazione o coordinamento del personale, di istituti, consorzi, aziende, agenzie ed enti dipendenti dalla Regione ovvero soggetti alla sua tutela o vigilanza”. La proposta sembra essere quella di sanzionare solo chi esercita tali funzioni e poteri “unicamente in istituti, enti, consorzi e agenzie che abbiano un rapporto di dipendenza con la Regione Sicilia” e che dunque “siano sottoposti alla tutela e al controllo dell’ente territoriale”.

Una visione dei fatti che permetterebbe di “salvare” le poltrone di alcuni deputati: Dario Daidone (Fdi), Nicolò e Giuseppe Catania (FdI) e presumibilmente anche Davide Vasta (Sud chiama Nord), annullando le cause di ineleggibilità nei loro confronti.

Il cambio di regole, che manterrebbe il posto di alcuni deputati impelagati in cause civili, ha sollevato un polverone fra lettere al presidente della Repubblica e l’annuncio di denunce alla magistratura. A Sala d’Ercole si discute la manovrina: in ballo i contributi a pioggia destinati a Comuni e associazioni.

“Abbiamo atteso prima di esprimerci su questa vicenda perché volevamo vedere fino a che punto la macchina del fango  si sarebbe spinta  pur di mistificare la realtà dei fatti e screditare ancora una volta Sud chiama Nord. – dice il leader di Sud chiama Nord Cateno De Luca –

La chiamano norma “salva ineleggibili”, è stata approvata a notte fonda dalla maggioranza con i voto contrari di Sud chiama Nord eppure nonostante ciò da giorni questa “porcheria” politica viene addebitata al nostro movimento insinuando la nostra complicità nel tentativo di salvare anche il nostro deputato Davide Vasta sul quale pende un ricorso per una presunta ineleggibilità.

Non solo la norma approvata dalla maggioranza non riguarda minimamente il caso dell’on. Davide Vasta ma sarebbe bastato leggere i verbali per vedere chi ha votato o meno a favore.

È evidente però che c’è una campagna diffamatoria contro Sud chiama Nord e che proprio Italia Viva si permetta di intervenire sulla questione cercando di dare lezioni, loro che sono maestri nella “compravendita” di parlamentari, appare più che ridicolo.

Non accettiamo di essere tirati in mezzo a questa vicenda per il semplice fatto che non solo non ci riguarda, ma perché abbiamo anche votato contro.

Infine una precisazione è doverosa: La commissione bilancio composta da 13 componenti era presente con ben 7 componenti e quindi aveva il numero legale per approvare ciò che voleva indipendentemente dalla nostra presenza.

Questo giusto per chiarire come sono andate le cose e fare ulteriore chiarezza davanti alle fantasiose ricostruzioni che tendono solo a screditare la nostra azione. 

Sud chiama Nord agisce nel pieno della trasparenza, non ci interessano gli inciuci di palazzo e non ne abbiamo bisogno. 

Come più volte abbiamo sottolineato, ci stiamo preparando ad andare al governo della regione e mettere fine a un sistema politico mafioso che continua ad affossare  la Sicilia.”

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Presidenza Ati idrico:centrodestra convergere su Faraci?

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Cambio al vertice dell’Ati idrico e manovre in corso per la nomina del successore del sindaco di Niscemi Massimiliano Conti.

Tra i papabili il sindaco di Gela Terenziano Di Stefano le cui chances aumentano se il centrodestra si spacca. Ma trapelano voci di incontri già avvenuti per l’unità della coalizione in questa scelta.

Circola un nome su cui la coalizione sembrerebbe poter convergere.È quello del sindaco di Mazzarino Mimmo Faraci civico come Di Stefano ma di area centrodestra.Pare che il principale sponsor di Faraci sia FdI. Ci sono lavori in corso.Tra un paio di giorni il verdetto.

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Dopo il museo di via Di Bartolo, il museo del mare: “Stiamo rispettando il cronoprogramma”

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Per l’assessore regionale ai Beni culturali, Francesco Paolo Scarpinato, non ci sono dubbi: dopo il museo all’aperto di via Di Bartolo, Gela vedrà presto anche l’inaugurazione del museo del mare. Intervenuto questa mattina per lo start ufficiale al sito del quartiere Borgo, la necropoli dei bambini di età arcaica risalente ai primi coloni rodio-cretesi, l’esponente del governo regionale ha fatto chiarezza in merito all’attesissima apertura del museo dei relitti di Bosco littorio.

«Stiamo lavorando con serietà rispettando il cronoprogramma, presto apriremo e consegneremo alla città una perla, un luogo unico che sarà un’attrattiva per tutti i turisti che verranno in Sicilia», ha detto Scarpinato. La Soprintendente ai beni culturali e ambientali Caltanissetta, Daniela Vullo, ha confermato l’avanzamento dei lavori di musealizzazione che si concluderanno da programma entro l’autunno.

Nella stessa stagione, il condizionale è d’obbligo in questo caso, sarebbe prevista anche la riapertura del museo archeologico dopo i lavori di ristrutturazione. Il Parco archeologico di Gela, guidato dal direttore Donatella Giunta, potrebbe presto ritrovare tasselli importantissimi del proprio patrimonio storico-culturale: i cittadini se lo augurano, da tempo immemore.

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Commissione sanità all’Ars rinvia parere alla prossima seduta

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L’on Totò Scuvera ha scelto di essere presente ai lavori della commissione sanità all’Ars piuttosto che in città con l’assessore regionale ai Beni Culturali Francesco Scarpinato esponente del suo partito taglio del nastro del museo all’aperto di via di Bartolo.

La commissione ha proseguito i lavori della scorsa settimana sul piano sanitario regionale senza arrivare ad una decisione. Ci sarebbe una terza bozza del piano approntata dall’assessore Faraoni. Ci sarà una nuova seduta la prossima settimana.

“Gela perde 4 posti letto – dice Scuvera- ma il problema non è il taglio di qualche posto ma il poter attivare quelli che ci sono e rendere la sanità di qualità.Questa è la vera sfida”.

Il parere della commissione è obbligatorio ma non vincolante ma il governo Schifani punta ad un parere favorevole per rendere più agevole l’approvazione del piano all’Ars.

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