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La protesta degli agricoltori arriva a Gela e Niscemi

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Si parla da anni delle politiche agricole dell’Europa e le scelte dei governi, sulla carne sintetica, le farine d’insetti, le tasse, il gasolio, la svendita dei terreni.

Tutti zitti cone se si trattasse di un’ utopia ma adesso che i progetti si fanno stringenti esplode la protesta e arriva fini alla provincia di Caltanissetta. Il 25 e 26 gennaio gli agricoltori si daranno appuntamento in contrada Ponte Olivo per far sentire la loro voce. A prendere l’ iniziativa l’ associazione Santa Maria che raggruppa i produttori di Gela, Niscemi, Riesi, Licata e Mazzarino.

La grande marcia è partita dalla Germania, si è estesa in Francia, Romania e ora anche Italia. Si allarga la protesta degli agricoltori contro le politiche agricole dell’Europa e le scelte dei governi, ma anche contro la carne coltivata, le farine d’insetti, le tasse, il gasolio, la svendita dei terreni. In piazza in varie città italiane, sono scesi gli agricoltori autonomi sotto la sigla del Comitato degli Agricoltori Traditi (C.R.A.). Manifestano a difesa dell’agricoltura e dei territori, del lavoro e delle piccole imprese e contro le importazioni, i sindacati, le banche, le grandi Confederazioni agricole.

Questo mentre a Bruxelles, l’Italia, con il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, gioca da mesi una partita istituzionale contro la carne coltivata, cavallo di battaglia lanciato dalla Coldiretti con una petizione sottoscritta da oltre due milioni di persone. Battaglia che oggi ha incassato l’apertura di un’asse Roma, Parigi e Vienna, attraverso una nota congiunta inviata all’Ue e sostenuta da altri 9 Paesi, domani in discussione al Consiglio Agricoltura a Bruxelles. Anche se, fa sapere la Commissione, non è stata ancora ricevuta “alcuna domanda di autorizzazione, ai sensi della legislazione sui nuovi alimenti”. E se una domanda di autorizzazione dovesse essere presentata, “sarà l’Efsa a valutare.

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