La sanità privata convenzionata protesta il 26 novembre

Codacons e Aidma sostengono i medici della sanità privata

A cura di Redazione Redazione
09 novembre 2025 20:29
La sanità privata convenzionata protesta il 26 novembre  -
Condividi

Il Codacons e l’Articolo 32 – AIDMA (Associazione Italiana Diritti del Malato) esprimono il proprio pieno sostegno ai medici specialisti, cardiologi, radiologi, fisioterapisti, laboratori d’analisi e a tutte le strutture della sanità privata convenzionata che il prossimo 26 novembre scenderanno in piazza a Palermo, davanti alla Presidenza della Regione, per denunciare la grave crisi che sta travolgendo il sistema sanitario siciliano.

A guidare la posizione delle due organizzazioni è Francesco Tanasi, giurista e Segretario Nazionale del Codacons, da sempre in prima linea nella difesa dei cittadini e nella tutela del diritto costituzionale alla salute. Tanasi, che negli ultimi anni ha più volte denunciato l’emergenza delle liste d’attesa e la cronica carenza di personale medico e paramedico, evidenzia come il profondo malessere che colpisce la sanità pubblica stia ormai coinvolgendo anche il settore convenzionato.

"Le criticità denunciate dal comparto privato accreditato sono le stesse che vivono ogni giorno cittadini e operatori della sanità pubblica – dichiara Tanasi –. Liste d’attesa interminabili, carenza di risorse, totale assenza di programmazione: la Sicilia è di fronte a un sistema sanitario al collasso. È il momento di unire le forze, superando divisioni e interessi di categoria, per chiedere una riforma seria e strutturale capace di restituire dignità al lavoro sanitario e garanzie reali ai cittadini."

Sotto la guida di Tanasi, il Codacons, in collaborazione con l’Articolo 32 – AIDMA, sarà al fianco delle sigle promotrici della protesta, convinto che solo un fronte comune potrà spingere la Regione Siciliana ad adottare un piano straordinario per ridurre i tempi d’attesa, adeguare le tariffe, garantire nuove risorse e assicurare servizi sanitari efficienti e realmente accessibili.

"La salute non può più essere un privilegio per pochi ma deve tornare a essere un diritto universale, concreto e garantito, come sancisce l’articolo 32 della Costituzione." – conclude Tanasi.

Segui Il Gazzettino di Gela