L'Altro Ieri: Il coraggio di Franca Viola rivive a Catania
Lo spettacolo teatrale già acclamato ha come locandina l'opera del maestro Giovanni Iudice "Seduta di fronte" del 2004


L'arte si fa veicolo di memoria civile al Teatro Hernandez di Catania con lo spettacolo "L’altro ieri", un monologo intenso e poetico che trae ispirazione dalla vicenda di Franca Viola. L'opera, che vanta già un successo internazionale (Broadway e Milano), utilizza l'opera "seduta di fronte" (2004) del maestro Giovanni Iudice come suggestiva locandina.
"L'altro ieri" non è solo teatro, ma un'immersione nella storia popolare siciliana degli anni Sessanta. Racconta l'atto privato di coraggio di Franca Viola, la diciassettenne di Alcamo (Trapani) che, dopo aver subito violenza da parte del suo fidanzato, Filippo Melodia, rifiutò l’umiliante “matrimonio riparatore”. Un gesto che, all'epoca, sfidò apertamente una società chiusa e maschilista.
Il racconto scenico, firmato per la regia e la drammaturgia da Salvatore Greco, si configura come un teatro civile che affronta l’urgente tema della violenza di genere con uno sguardo profondo e privo di semplificazioni. Lo spettacolo restituisce dignità e complessità sia alle figure femminili che a quelle maschili coinvolte, superando la mera cronaca.
Al centro della scena, una giovane attrice (Alice Canzonieri, 9 e 10 ottobre; Aurora D’Arrigo, 11 e 12 ottobre) interpreta cinque personaggi, dando voce a Franca, al suo aggressore e al "vocio" della comunità. La narrazione si sviluppa su tre punti di vista e ricerca un’intima relazione emotiva con il pubblico. Lo stile è sobrio, arricchito da suggestioni musicali, tra cui brani da Sangu me di Myriam Lattanzio.
Il valore storico di quel "No" fu immenso: rappresentò l’inizio di un cambiamento culturale e giuridico che culminò, anni dopo, con l’approvazione della Legge 442 del 5 agosto 1981, data storica che abolì la rilevanza penale della causa d’onore e del matrimonio riparatore. Franca Viola è così elevata a simbolo dell'emancipazione femminile e della crescita civile dell'Italia nel secondo dopoguerra. Il progetto promuove, inoltre, il concetto di teatro diffuso, con l'obiettivo di portare lo spettacolo ovunque – case, giardini, spazi rionali, università – annullando le dinamiche tradizionali di fruizione.