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Le considerazioni del capogruppo dei Civici sul contratto Ghelas e la condotta adottata dall’opposizione

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Questo il commento del capogruppo di Una buona idea Giovanni Giudice dopo l’approvazione in consiglio del nuovo contratto tra Comune e Ghelas:

“Questa sera ci siamo riuniti per affrontare un tema cruciale- dice il capogruppo civico- uno di quelli che, insieme al bilancio, caratterizzano l’attività dell’ amministrazione comunale, ma danno anche un significato al ruolo svolto dall’intero consiglio .Il contratto Ghelas su cui questa sera ci siamo pronunciati, per le sue implicazioni sul piano sociale economico ed anche su quello strettamente amministrativo, è di capitale importanza.
La sua approvazione ha messo la parola fine ad uno stato di incertezza caratterizzato da cinque anni di proroghe, e potrà finalmente assicurare un clima di serenità e stabilita, condizioni queste necessarie per operare con efficacia ed in modo incisivo .
Il contratto della Ghelas non è una questione che appartiene o conviene ad una parte politica ; rappresenta invece un fatto che riguarda tutti indipendentemente dalle proprie ideologie.E’ un dato di fatto: il nuovo contratto, fortemente voluto dal nostro Sindaco perché l’ ha da sempre ritenuto un obiettivo fondamentale da raggiungere, è adesso giunto alla sua fase finale grazie ad un lavoro di squadra puntuale e rigoroso.Con questo contratto vogliamo rilanciare la Ghelas e metterla nelle condizioni di contribuire a migliorare sensibilmente la condizione ambientale della nostra città.Sarebbe poco onesto e inutile negarlo : la città necessità di interventi immediati in grado di eliminare certe criticità e rendere più vivibili quei quartieri maggiormente colpiti .Per questo ci siamo sforzati ad approvare il regolamento dei quartieri; la finalità era e rimane quella di avere un rapporto diretto con il loro rappresentanti e rispondere con più immediatezza ed efficacia alle esigenze di tutti i quartieri della nostra città.
La Ghelas ha fatto quel che ha potuto ma non basta .Dobbiamo tutti quanti metterla nella condizione di offrire un servizio migliore .Diventa questa , una priorità assoluta perché nessuno può pensare ad un rilancio turistico della nostra città senza averne prima migliorato la sua immagine”.


“Avevamo la possibilità questa sera tutti quanti , nessuno escluso, di scrivere una pagina storica per la nostra città.
Mi dispiace quindi per tutti quelli assenti che hanno così perso l’occasione di dimostrare di saper mettere da parte – di fronte agli interessi della città ed in particolar modo di fronte agli interessi concreti di tanti lavoratori e di tante famiglie- ogni tipo di considerazione politica.Mi dispiace per loro ; ma sono sicuro che se fossero stati presenti avrebbero votato favorevolmente .
Era questo infatti il momento giusto per lanciare un messaggio unitario, anche perché l’opinione pubblica si aspetta dalla politica , soprattutto in momenti difficili come quelli che stiamo vivendo, scelte decise e coraggiose”.

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Cronaca

Precipita in un burrone, tragico incidente nel Nisseno

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Tragico incidente stradale autonomo nelle vicinanze del ponte Capodarso, in territorio di Caltanissetta. Un uomo di 61 anni, Calogero Giuseppe Giusto, di Barrafranca, alla guida della sua Fiat Panda, per cause da accertare, è uscito fuori strada finendo in un burrone.

L’automobilista è morto sul colpo. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco e gli operatori del 118.

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Cronaca

Scovate armi e munizioni, scattano 2 arresti dei carabinieri – video –

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Prosegue senza sosta l’azione di controllo del territorio, e in particolare di rastrellamento delle aree rurali, svolta da parte dei Carabinieri mediante servizi svolti congiuntamente dai militari del Reparto Territoriale di Gela, dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Sicilia”, del Nucleo Cinofili di Palermo e con il supporto del 9° Nucleo Elicotteri di Palermo.

Nell’ambito di uno di questi servizi straordinari finalizzati alla ricerca di armi e munizioni, sono stati tratti in arresto in flagranza di reato due allevatori di Niscemi di 53 e 63 anni per detenzione abusiva di armi clandestine e munizionamento. Presso l’ovile del 63enne in Contrada Feudo Nobile, agro del Comune di Gela, i militari hanno rinvenuto occultati all’interno di un locale adibito a magazzino un fucile da caccia calibro 12 marca Franchi con matricola abrasa e munizionamento calibro 12 e 357 Magnum. Nell’azienda agricola del 53enne in contrada Scomunicata del comune di Niscemi, è stata trovata, celata sotto un capanno, una pistola marca West Germany Parabellum calibro 9×19, con matricola abrasa completa di 4 cartucce cal. 9×19 Luger inserite nel caricatore. Tutte le armi e le munizioni, in buono stato di conservazione, sono state sottoposte a sequestro. L’Autorità Giudiziaria ha convalidato entrambi gli arresti, disponendo per i due indagati la detenzione domiciliare con l’applicazione del braccialetto elettronico. Le indagini avviate sotto la direzione della Procura della Repubblica mireranno ad accertare la provenienza delle armi clandestine e se siano state utilizzate in attività delittuose.Il servizio si inserisce nella più ampia strategia di contrasto alla criminalità rurale e alla detenzione illecita di armi che l’Arma dei Carabinieri continua a perseguire quotidianamente con il prezioso supporto dello Squadrone “Cacciatori” e dei reparti speciali, per garantire, in ossequio alle direttive del Prefetto di Caltanissetta, la sicurezza del territorio e delle comunità locali.

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Cronaca

Confiscati beni ad imprenditore gelese

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La Direzione Investigativa Antimafia, ha eseguito un provvedimento di confisca patrimoniale, emesso dal Tribunale di Caltanissetta – Sezione Misure di Prevenzione – su proposta del Direttore della Dia, nei confronti di un imprenditore ritenuto contiguo a “Cosa Nostra” di Gela.

Dagli atti del procedimento penale e dalle dichiarazioni rilasciate da diversi collaboratori di giustizia era emerso che il soggetto aveva messo a disposizione dell’associazione mafiosa gelese telefoni cellulari e schede telefoniche intestate a soggetti incensurati totalmente estranei a contesti criminali, al fine di consentire ai membri dell’associazione di eludere le indagini delle forze di polizia e conseguire le finalità dell’organizzazione delinquenziale. La vicenda giudiziaria che ha interessato l’imprenditore e le numerose frequentazioni con esponenti di spicco della criminalità organizzata gelese hanno richiamato, nel testo del provvedimento emesso dal Tribunale nisseno, le caratteristiche e gli schemi comportamentali propri del soggetto risultato non solo connivente ma anche a disposizione di Cosa Nostra gelese. Gli accertamenti condotti dalla Dia hanno messo in evidenza anche “l ‘anomalo” incremento di ricchezza dell’imprenditore gelese rispetto alla dichiarata posizione reddituale, risultata sproporzionata in rapporto al consistente patrimonio finanziario ed immobiliare da lui accumulato negli ultimi decenni.

La confisca, per un valore stimato pari a circa 500.000 di euro, ha interessato 5 unità immobiliari a Gela.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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