“Le donne resilienti”, inaugurata l’opera di Robico: il progetto è promosso dalla Fondazione Federico II
Inaugurato questa mattina il murales “Le donne resilienti”, realizzato in vico Tiziano (stradina che affaccia su via Pisa, nel centro storico) dallo street artist gelese Roberto “Robico” Collodoro. L’...


Inaugurato questa mattina il murales “Le donne resilienti”, realizzato in vico Tiziano (stradina che affaccia su via Pisa, nel centro storico) dallo street artist gelese Roberto “Robico” Collodoro. L’opera è stata promossa dalla Fondazione Federico II nell’ambito del progetto “Le strade da seguire” che porterà la street art in diverse città della Sicilia, per educare le nuove generazioni al culto del bello e proporre esempi positivi.
Nel caso de “Le donne resilienti”, ecco i volti della pittrice Artemisia Gentileschi, della scienziata Rita Levi Montalcini e di Madre Teresa di Calcutta: «Un progetto di grandissimo rilievo per dare riferimenti concreti, in un momento in cui sembra che solo i social siano deputati a dare modelli ai giovani», ha sottolineato l’assessore alla cultura Viviana Altamore.
«Non sono semplici mura dipinte ma esempi per le nuove generazioni - ha dichiarato il presidente dell’Ars e della Fondazione Federico II, Gaetano Galvagno -, soprattutto per le nuove generazioni che non hanno vissuto gli anni ‘80 e ‘90. Noi crediamo esista una Sicilia differente rispetto a quella che continua a raccontare certa cinematografia. Per quest’opera non un euro di fondi pubblici è stato utilizzato, è uno stanziamento della Fondazione».
Sono intervenuti anche il sindaco Terenziano Di Stefano e l’on. Nuccio Di Paola, vicepresidente dell’Ars, che ha sostenuto la presenza di Gela nel progetto. «L’opera nasce in via Pisa non per caso - ha voluto precisare l’artista Roberto Collodoro - ma perché in quel luogo ormai da più da un anno, con il progetto “Ué - Eventi Urbani”, abbiamo avviato un percorso di rigenerazione urbana attraverso la cultura, nel quale la street art ha ovviamente un ruolo fondamentale come si può evincere dalle tante opere già realizzate».
