Un attimo, un bivio. Il momento più difficile di un’intera stagione. Perché un 3-0 subìto in una partita decisiva come quella di Zafferana, anche se contro una squadra più forte, inevitabilmente qualche strascico lo lascia, qualche scoria da smaltire rimane, qualche certezza vacilla.

Specie se poi si scende in campo davanti al proprio pubblico nella semifinale in gara secca e si perde malamente il primo set, unendo alla bravura dell’avversario una serie di errori che non appartengono alle soft skills di una squadra che, nell’arco di un’intera stagione, ha dimostrato di sbagliare raramente. Ecco, proprio in quel momento si è vista la forza dell’Albert Nuova Città di Gela.

Perché dopo il 16-25 del primo set vinto da Palermo, ieri, soltanto una squadra con contenuti e valori in grado di andare oltre l’aspetto tecnico poteva riuscire ad invertire la rotta. Il 3-1 finale è stato uno “schiaffo” sul match e un preciso messaggio in vista della finale. Adesso per le giallorosse arriva l’ultimo atto, il doppio confronto contro la Smile Original Kondor già affrontata due volte in campionato: in entrambe, successi al tie-break per le gelesi.

La squadra di Misterbianco è stata l’unica a scippare punti al sestetto di coach Massimo Bonaccorso. Sarà una sfida contro una formazione di valore, arrivata seconda proprio nel girone C. Andata della sfida domenica 8 giugno in trasferta, il ritorno domenica 15 giugno in casa, al PalaLivatino: a Gela, quando tutto è pronto per sedersi e mangiare i piatti goduriosi del giorno di festa, si dice che “a tavola è cunzata”. 

Con una partita davvero incredibile, terminata soltanto ai supplementari, il Canosa ha superato la Battipagliese (nonostante il 4-2 subìto ieri, il 3-0 dell’andata risulta decisivo), guadagnandosi l’accesso alla finale nazionale dei playoff di Eccellenza dove troverà davanti a sé il Gela calcio. Sarà un incrocio Sicilia-Puglia molto interessante, i biancazzurri sono arrivati secondi nel loro girone mentre i pugliesi da quinti sono riusciti ad approdare fino all’ultimo atto della stagione.

Per determinare chi delle due giocherà in casa la sfida di ritorno, si dovrà tenere domani a Roma il sorteggio ufficiale: a rappresentare il Gela ci sarà il direttore dell’area tecnica Aurelio Lo Bianco. Intanto è grande la gioia in casa biancazzurra per il traguardo raggiunto, superando in maniera netta il Venafro con lo 0-2 di ieri che ha messo la ciliegina sulla torta dopo il 3-0 del match d’andata.

Mister Gaspare Cacciola nelle dichiarazioni del dopo partita ha parlato di una squadra matura e consapevole della propria forza, che ha saputo resistere e soffrire per poi colpire al momento giusto. Analisi perfetta. E in città e già “febbre biancazzurra” con vista sulla finale per la conquista della Serie D.

Come l’Inter nel primo set, senza mordente e con tanti errori figli di un cattivo approccio. Come il Paris Saint-Germain, e quindi senza sbagliare nulla o quasi, dal secondo set in poi. La lettura della finale di Champions di ieri, con le dovute differenze del caso, può essere applicata per analizzare la gara di questa sera al PalaLivatino tra Albert Nuova Città di Gela e AutoSystem Palermo.

Gara che la squadra giallorossa vince 3-1, conquistando così l’accesso alla finalissima dei playoff che vale la Serie B2. Dopo un primo set in cui la squadra di casa ha fatto fatica (16-25), sia per l’ottimo impatto delle palermitane sul match che per una serie di errori evitabili, la reazione delle gelesi è straordinaria per agonismo e precisione: il 25-13 del secondo set è eloquente. Un equilibrio ritrovato con la testa e con tanta voglia.

Palermo cerca di rilanciare, ma nei successivi due set il sestetto di coach Massimo Bonaccorso attacca e difende bene, sbaglia poco e “alza la voce” nei momenti decisivi. Sia il terzo che il quarto set finiscono 25-18 e le giallorosse volano in finale, dove sarà doppia sfida contro la Smile Original Kondor (l’andata in trasferta, il ritorno al PalaLivatino). Dopo la prova di forza di questa sera, l’ulteriore conferma: il destino è nelle mani della squadra gelese.