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Le riflessioni sulla festa delle donne al Liceo delle Scienze umane

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Celebrata oggi al Liceo delle Scienze Umane “Eschilo” di Gela, la giornata internazionale delle donne.

“Perché è ancora importante celebrare l’8 marzo” è stato il tema affrontato nel corso della conferenza, organizzata in collaborazione con la Fidapa. Ad aprire i lavori il dirigente scolastico Maurizio Tedesco, che ha sottolineato come “oggi le donne continuino a lottare e tutto ciò che hanno conquistato, lo hanno fatto a loro spese. Una giornata che viene celebrata in un periodo storico particolarmente importante per il nostro Paese, a capo del quale c’è una donna Presidente del Consiglio dei Ministri e una donna ai vertici di uno dei maggiori partiti dell’opposizione. Le donne stanno dunque ottenendo il giusto riconoscimento nel percorso di lotta intrapreso anni fa, un percorso dove ognuno ha dato il proprio contributo in base alla propria sensibilità”.

L’assessore allo Sport, Turismo e Cultura del Comune di Gela, Salvatore Incardona, ha auspicato l’abolizione delle quote rosa, perché “altro non sono che una discriminazione nei confronti delle donne”.
“Mentre agli uomini, durante il loro percorso educativo viene data la possibilità di scegliere, alle donne questo non è concesso” – ha affermato la professoressa Rita Salvo che si è soffermata sulla figura di Madame Bovary.

Stefania Pagano, psicologa, ha affrontato la questione delle patologie psicologiche di cui sono affette molte ragazze come ansia, crisi di panico, autolesionismo, disturbi della personalità. Sul fronte della conquista della parità di genere, la dott.Pagano ha spiegato che “c’è ancora tanto da fare in altre aree del mondo, dove le donne devono faticare per conquistare diritti e rispetto. “Oggi – ha concluso Rita Spataro, moderatrice dell’incontro e docente all’istituto Scienze Umane – è stata una giornata di riflessione. Non possiamo solo esaltare le conquiste della donne perché vi sono ancora discriminazioni e diritti negati soprattutto in alcune parti del mondo dove alcune donne non possono studiare, fare sport, lavorare o uscire da sole. La lunga corsa ad ostacoli della donna continua, è incessante. Bisogna combattere per i propri diritti e oggi la scuola attraverso questa sinergia con le istituzioni presenti sul territorio, vuole trasmettere agli studenti questa consapevolezza per renderli cittadini responsabili”.

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