Novembre è un mese importante per la lettura. Due sono le iniziative nazionali in programma, “Libriamoci” e “#IoLeggoPerchè”, che entreranno nel vivo dei loro programmi proprio in questi giorni. Incontri con gli autori, dibattiti, riflessioni condivise: tutto ruoterà intorno ai libri e i veri protagonisti saranno gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, che avranno il duplice compito di accostarsi al mondo della lettura e di coinvolgere sia i loro coetanei che, soprattutto, i loro genitori, nonni, zii, cugini, ovvero gli adulti che fanno parte del loro mondo e che, per mille motivi, sono troppo spesso e troppo a lungo rimasti lontano dai libri.
C’è una bellissima frase di Malala Yousafzai, la giovane attivista pakistana già vincitrice del premio Nobel per la pace per il suo impegno per i diritti delle donne musulmane, che vale la pena ricordare: “Prendiamo in mano i nostri libri e le nostre penne. Sono le nostre armi più potenti”. È questo che dobbiamo sempre tenere ben presente nella mente e nel cuore. Leggere significa conoscere, scoprire, nutrire, ma anche conoscersi, scoprirsi, nutrirsi. La lettura è uno strumento necessario verso la ricerca e affermazione della nostra libertà ed è per questo che è così importante, ed è su questo aspetto che bisogna lavorare anche sotto il profilo delle politiche culturali, a qualsiasi livello.
Le iniziative del mese di novembre, in tutta Italia e anche in città, devono servirci per programmare veri progetti sulla lettura che siano a lungo termine e non relegati soltanto agli appuntamenti istituzionali di un evento bellissimo ma che ha un inizio e una fine. Si deve andare oltre le scadenze. Leggere sempre, sempre, leggere tutto e di tutto. Non soltanto per sognare ad occhi aperti, che già sarebbe tantissimo, ma soprattutto per imparare a tenerli aperti gli occhi, e orientarci in qualche modo in questo mondo così complesso e mutevole. Sì, la (buona) lettura può aiutarci anche a questo. Soprattutto a questo.
