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L’esempio di Aci Bonaccorsi, comune virtuoso tra “green” e innovazione. E tanto senso civico

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La raccolta differenziata all’80%, illuminazione pubblica realizzata a led e impianti fotovoltaici nelle strutture pubbliche. E ancora: parco giochi sostenibile costruito anche con plastica riciclata, l’applicazione della tariffa Tarip (unico comune in Sicilia, dove più si differenziano i rifiuti e meno si paga), progetti di sensibilizzazione al rispetto dell’ambiente condotti ad ampio raggio sull’intera cittadinanza, che ne ha adottato gli obiettivi e soprattutto le buone prassi. No, non stiamo parlando di Berna o Lugano, ma di Aci Bonaccorsi.

Quel paesino di poco meno di 4mila anime, quasi sospeso tra il mar Ionio e l’Etna in uno scenario naturale incantevole, si è aggiudicato il premio di “Comune più virtuoso d’Italia”. In tutto il Paese si parla ormai di Aci Bonaccorsi come di una vera e propria «Svizzera etnea». Una cittadina in cui i servizi ci sono e funzionano, l’amministrazione guidata dal sindaco Vito Di Mauro (che “dirige” il comune da oltre un trentennio) è presente ed efficiente, i cittadini collaborano e partecipano in maniera fattiva alla vita della comunità.

L’esperienza di Aci Bonaccorsi, che proprio in questi giorni rimbalza con ammirazione unanime tra i principali media nazionali, appare anni luce distante da una città, la nostra, che vive uno dei periodi più bui della propria storia, tra casse vuote, immobilismo e l’ombra del dissesto. Il tutto senza entrare nel merito di prospettive e progetti oggi impossibili soltanto da pensare. Ma staremo a vedere. Quel che è certo, è che l’esempio di Aci Bonaccorsi ci dice che anche in Sicilia si può vivere bene, se solo lo si vuole.  

(Foto: pagina Facebook Comune di Aci Bonaccorsi)

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