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Lo Scrivo a Il Gazzettino di Gela

“ll piano di bonifica deve essere approvato e controllato in maniera trasparente”

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Dal Prof. Romano Pesavento, Presidente Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, riceviamo e pubblichiamo

Il Coordinamento esprime forte preoccupazione per la situazione ambientale ancora irrisolta nel sito di interesse nazionale (SIN) di Gela, con particolare riferimento alla bonifica dei terreni insaturi del sito industriale di Piana del Signore e alla contaminazione da mercurio nell’area di Bosco Bulala. Desta perplessità il fatto che, per alcune aree ancora indicate come produttive, la bonifica sia stata rinviata a data da destinarsi, prevedendo unicamente una “messa in sicurezza operativa” ai sensi dell’art. 40 del D.Lgs. 152/2006, “in attesa di ulteriori interventi… alla cessazione dell’attività produttiva”. Una tale impostazione non garantisce né la tutela effettiva della salute pubblica né il pieno rispetto dell’ambiente e dei diritti delle comunità locali, che da decenni convivono con i gravi effetti dell’inquinamento industriale. Analoga incertezza emerge rispetto alla bonifica dell’area di Bosco Bulala, dove la presenza di mercurio continua a rappresentare un serio pericolo. Si apprende che il Piano di caratterizzazione integrativo è ancora in fase di completamento, subordinato a un non meglio precisato “iter autorizzativo”. Tali ritardi sono inaccettabili alla luce dei rischi documentati per l’ambiente e la salute umana. Accogliamo positivamente l’avanzamento del protocollo di decommissioning siglato nel 2019 e le operazioni di demolizione già concluse, così come la chiusura mineraria di 21 pozzi petroliferi e la rimozione di 76 km di condotte nel campo di Gela. Tuttavia, ribadiamo che ogni azione deve essere parte di un piano coerente e tempestivo di bonifica, approvato e controllato in maniera trasparente.

Riguardo al “Progetto di Messa in Sicurezza Operativa dei terreni insaturi di proprietà RaGe”, oggi in fase di valutazione in Conferenza di Servizi decisoria asincrona, chiediamo che ogni decisione sia presa con il massimo coinvolgimento della cittadinanza e delle associazioni locali, e che venga garantito l’accesso pubblico alla documentazione e agli esiti dell’analisi di rischio approvata con Decreto n. 211 del 09/11/2021.In questo contesto, la scuola riveste un ruolo fondamentale: è presidio di legalità, laboratorio di cittadinanza attiva e luogo privilegiato per la formazione delle coscienze. Educare gli studenti alla tutela dell’ambiente, alla conoscenza dei propri diritti e doveri e alla partecipazione democratica è essenziale per costruire una società più giusta e consapevole. Le istituzioni scolastiche devono essere coinvolte nei percorsi di monitoraggio civico, sensibilizzazione e informazione sui temi ambientali che riguardano direttamente il futuro delle nuove generazioni. Come docenti impegnati nella promozione della cultura dei diritti umani, riteniamo imprescindibile che ogni processo industriale e ambientale sia valutato non solo sotto il profilo tecnico, ma anche etico, nel rispetto della dignità delle persone e del diritto collettivo a vivere in un ambiente salubre, come sancito dall’art. 9 della Costituzione italiana e dalla normativa internazionale sui diritti umani e ambientali.Chiediamo con urgenza chiarezza sui tempi e sulle modalità di bonifica definitiva; trasparenza e partecipazione civica ai processi decisionali;monitoraggio indipendente sullo stato di salute dell’ambiente e delle popolazioni coinvolte; coinvolgimento attivo della scuola come agente educativo e promotore di responsabilità civica.La storia industriale di Gela non può più essere una condanna: deve diventare l’occasione per una rinascita nel segno della giustizia ambientale, del protagonismo giovanile e della tutela dei diritti umani.

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Flash news

Mostra itinerante su Paolo Orsi non fa tappa a Gela

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Dal circolo gelese del Pli, riceviamo e

La notizia della inaugurazione della mostra itinerante in memoria di Paolo Orsi,induce sconcerto nell’ambiente culturale gelese, dimostrando ancora una volta, ove ce ne fosse bisogno, che non sono solo le somme per gli eventi( 300 mila euro) deliberati da una scellerata scelta del governo regionale  a guida centrodestra,  a determinare la cultura nella nostra citta.

E’ di ieri la notizia che si rendera’ onore ad un illustre “figlio” di Gela, a cui e’ anche dedicata una via nella nostra Citta’, al palazzo Moncada di Caltanissetta una mostra itinerante nel novantesimo anniversario della morte dell’eminente archeologo che, grazie al suo indefesso lavoro organizzativo e di studio, portò alla luce millenarie scoperte archeologiche.

Siamo stati indotti dal coordinatore della nostra sezione dott. Incardona, a prendere visione di una pubblicazione di quasi 900 pagine nella disponibilità della biblioteca personale del Preside Argento, dal titolo ” Gela – Scavi dal 1900-1905″ ad opera proprio di Paolo Orsi, per valutare l’immenso studio dell’Illustre Archeologo riguardante la nostra Citta’.

Venire a sapere che la mostra itinerante ” Paolo Orsi da Akragas a Zancle” toccherà cittadine come Misterbianco,Giarre e Riposto, Lentini e Carlentini, Mazzarino Randazzo etc….. ma anche grossi centri come Messina,Ragusa, Catania, Enna  e Siracusa ad esclusione di Gela, pone una serie di interrogativi e sulla politica di un’ mministrazione sicuramente mediocre  e di una  scelta di qualche mese fa, di un direttore artistico che probabilmente si occupera’ di pane e balletti vari.Ci affidiamo alla benevolenza dell’assessore alla cultura della nostra città e in aggiunta anche all’assessore agli eventi, per protestare con veemenza per  la scelta dell’associazione ” SiciliAntica”.

La considerazione che si ha della nostra città deriva dal tutto chiuso che riguarda i siti archeologici, dalla proibizione ai rappresentanti dei quartieri, di potere prendere visione e contezza dello stato dei lavori dei due musei da parte di una soprintendenza sicuramente non amica della nostra città, dalla data indeterminata dell’apertura degli stessi.

Abbiano i nostri amministratori un moto di orgoglio e richiedano con urgenza un incontro all’assessore regionale alla cultura per evitare che vengano ancora presi in giro su un argomento vitale per la nostra economia.Altro Roylates e Fua

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Estate senza mare per i disabili: il caso diventa nazionale

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Roma – Anche quest’anno, estate senza mare per i disabili di Gela. E interviene il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani, sulla inaccessibilità delle spiagge di Gela per le persone con disabilità.

Esprime in una nota la sua preoccupazione per una condizione che, oltre a compromettere l’inclusione, rappresenta una grave violazione del diritto alla partecipazione piena alla vita sociale e ricreativa.Non è più tollerabile che il principio di pari opportunità, sancito dalla nostra Costituzione e da normative internazionali vincolanti, venga vanificato da ritardi burocratici, inadempienze amministrative o inerzie logistiche.

“Il caso di Gela, emblema di una prassi purtroppo non isolata nel nostro Paese, ci interroga su una questione centrale – scrive il presidente Tomano Pesavento – quanto vale, nel concreto, la dignità di ogni cittadino?Che un diritto così elementare come l’accesso al mare debba ancora oggi scontrarsi con barriere fisiche e amministrative, nonostante la disponibilità di fondi e strutture già pronte all’installazione, è un segnale di allarme.

A rendere ancora più amara la situazione è la consapevolezza che l’intervento necessario – l’apposizione di passerelle già presenti nei depositi comunali – non richieda né sforzi straordinari né risorse aggiuntive, ma solo la volontà politica e amministrativa di procedere in tempi certi.Nel ribadire la necessità di garantire la piena accessibilità degli spazi pubblici, il Coordinamento richiama il valore educativo dell’inclusione, non come gesto formale ma come espressione concreta di cittadinanza. Non si tratta di “agevolazioni”, ma del riconoscimento pieno dei diritti umani fondamentali.

Ogni giorno senza accessibilità è un giorno in cui viene negata l’eguaglianza sostanziale, che costituisce l’asse portante di una democrazia compiuta.Pertanto, si chiede con urgenza:al Dipartimento Regionale Territorio e Ambiente, di rimuovere ogni ostacolo autorizzativo che ritardi l’intervento;al Comune di Gela e agli enti operativi competenti, di attivarsi immediatamente per il completamento dei percorsi accessibili;alle istituzioni scolastiche e culturali del territorio, di fare della promozione dei diritti un terreno concreto di educazione civica e sociale.

Il mare, come ogni bene comune, non può e non deve essere privilegio di pochi. L’estate non può iniziare davvero, se parte della cittadinanza è costretta a restarne spettatrice”.

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“Non si importino prodotti provenienti da Israele”

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Dal capogruppo del M5s Francesco Castellana riceviamo e pubblichiamo

Dopo la protesta di piazza occorre mettere in campo azioni concrete.
Dopo le bandiere della protesta necessitano piccole azioni quotidiane, con lo scopo rivoluzionario della concreta dimostranza.
A che serve gridare con un megafono se poi ricadiamo in una normalità stagnante?
A che serve presidiare luoghi sensibili per poi tornare alle quotidiane abitudini egoistiche e distaccate?
Come se l’attuale crisi planetarie non ci riguardasse da vicino.

E invece siamo così tanto prossimi e vicini allo stato di emergenza bellicista – vedi il Muos di Niscemi – da imporci una consapevole presa di posizione contro il delirio nichilista della guerra disumana

E allora cerchiamo di intervenire, nel nostro piccolo quotidiano, contro l’elemento fondamentale che fa ruotare il sistema capitalistico dell’emergenza e cioè i rapporti commerciali.

Chiedo infatti alle grandi realtà locali imprenditoriali di interrompere ogni rapporto commerciale con gli operatori economici Israeliani.

Chiedo a Bioraffineria di Gela e alle ditte dell’indotto di non importare e utilizzare prodotti aziendali provenienti da Israele.
Chiedo alla grande distribuzione alimentare locale di non vendere più prodotti alimentari provenienti da Israele e di distribuire, tra i tanti prodotti, la Gaza Cola i cui proventi ricavati sono destinati al sostegno di progetti umanitari, tra cui la ricostruzione dell’Ospedale Al Karama nel nord di Gaza

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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