Viaggio tra i quartieri

Manfria, bella (solo) d’estate

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A Manfria i residenti fissi sono quasi duemila ma è d’estate che il quartiere si popola all’inverosimile: dal mese di luglio a metà settembre,  la media degli abitanti della zona balneare è di quasi ventimila persone.Manfria è ben servita per quanto riguarda la rete idrica e funziona bene il servizio di raccolta rifiuti porta a porta, anche se poi non è difficile trovare, purtroppo,  cumuli di spazzatura abbandonati in varie zone del quartiere. Il fenomeno di abbandono selvaggio dei rifiuti è comunque stato molto arginato negli ultimi due anni grazie anche ai video denuncia realizzati da Marco Abbate e Giuseppe Passaniti, residenti appassionati di Manfria e soprattutto dopo l’imbarazzante vicenda che vide protagonista l’ex consigliere comunale, Romina Morselli, abbandonare rifiuti. Il suo gesto, ripreso dalle telecamere della Polizia Municipale, divenne di dominio pubblico. Furono tantissime le polemiche per il gesto della Morselli, adesso… assessore. A Manfria è assente la rete fognaria così come la pulizia e la manutenzione stradale.  La stessa cosa purtroppo vale per il verde pubblico:  non se ne curano nemmeno i residenti,  tanti sono infatti i terreni privati e pubblici in stato di abbandono. 
Nonostante Manfria sia considerata la zona balneare gelese per eccellenza,  ci sono alcuni punti di accesso alla battigia (con relative passerelle per gli invalidi) utilizzabili ed altri invece letteralmente sepolti dalla sabbia e dunque impraticabili. Accompagnati da Marco e da Giuseppe, facciamo un giro per il quartiere.  Ci spiegano che ogni anno la pulizia delle spiagge viene puntualmente programmata con moltissimo ritardo e quindi inizia in piena stagione estiva,  quando già i turisti sono arrivati.Due dei componenti del comitato Torre di Manfria, Davide Catania e Fausto Tuccio,  lamentano alla nostra collaboratrice Miriam Nicastro,  la mancanza di valorizzazione del territorio, nonostante il quartiere sia meta turistica molto in voga. Non esistono strutture adeguate, non c’è un punto di aggregazione,  nessun locale dove passare qualche ora lieta nelle serate estive. Anche se non fanno mistero che Manfria è bella d’estate, per la sua natura selvaggia e la vivacità delle serate afose al canto delle cicale.L’unico centro sportivo di Manfria è un vecchio campetto comunale di calcetto, abbandonato a se stesso.I residenti hanno chiesto più volte al comune di poterlo gestire e la risposta ha dato esito positivo ma solo a patto che i residenti lo riqualificassero a spese loro. Tutto è rimasto com’era. A Manfria non c’è una farmacia ma c’è un servizio di guardia medica estivo, anche se i residenti ci raccontano che nella struttura manca il materiale sanitario di base.Non c’è una scuola,  né un ufficio postale e  nessun supermercato. Per i beni di prima necessità bisogna andare in città. C’è una piccola parrocchia, quella di San Francesco,  forse l’unico punto di ritrovo, soprattutto per gli anziani . Tanto decantata, per la presenza delle villette della “Gela bene”,  la zona balneare di Manfria offre veramente poco. Ci lascia senza fiato, solo il tramonto. Uno spettacolo… 

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