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Cronaca

Nascondeva nell’auto 100 mila euro in “mazzette”. Denunciato per riciclaggio

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Vittoria – Automobilista nervoso al controllo dei Carabinieri: nascondeva sul sedile dell’auto “mazzette” di banconote per un totale di circa 100.000 euro. Denunciato per riciclaggio.


I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Vittoria, in Via Paolo Enrico Arias, alla periferia di Vittoria hanno notato un’autovettura percorrere la stradina a velocità sostenuta.
Insospettiti dalla guida dell’automobilista, considerando anche il potenziale pericolo che detti comportamenti potessero cagionare per sé e per altri utenti della strada, decidevano di effettuare un controllo.


Dopo aver fermato l’ auto, i Militari hanno identificato il conducente in R.S., di 38 anni e al lato passeggero il figlio minorenne di soli 15 anni. Durante la verifica dei documenti del veicolo e del titolo di guida, il conducente si mostrava ai militari particolarmente nervoso e insofferente al controllo, senza che vi fosse alcun motivo.

Questo comportamento ha insospettito i Carabinieri che hanno ispezionato accuratamente il veicolo trovando con sorpresa, sul sedile posteriore, una busta contenente numerose “mazzette” di banconote, di vario taglio, confezionate in buste di plastica sottovuoto.


Alla richiesta dei Militari sul motivo circa la presenza di tali banconote, l’automobilista non riusciva a fornire plausibile giustificazione.
Per quanto emerso, i Militari decidevano di accompagnare R.S. presso gli uffici e iniziare il conteggio delle banconote appurando che la somma detenuta dall’automobilista era di circa 100.000 euro.
Pertanto, al fine di meglio comprendere la provenienza del denaro rinvenuto, i Militari estendevano i controlli presso il domicilio dell’automobilista ove trovavano una macchina conta-soldi, due macchine per il sottovuoto e numerose buste di plastica trasparenti compatibili con quelle delle “mazzette”.
I Carabinieri, preso atto della rilevante somma di denaro posseduta da R.S., unitamente a quanto emerso presso la sua abitazione, e considerato che l’interessato non riusciva a fornire alcuna credibile giustificazione sia sul motivo della detenzione che sull’origine del denaro, i militari hanno sottoposto a sequestro i 100.000 euro e deferito R.S. in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria per l’ipotesi di reato di riciclaggio. Il successivo vaglio dell’organo giudicante confermava la misura d’urgenza adottata dai Carabinieri dando impulso alle indagini per far luce sulla vicenda.

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Cronaca

Incendio in contrada Farello

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Primi tepori di un’estate alle porte e primi incendi, dietro l’angolo. Il primo della stagione è divampato stamattina in zona Farello, come si vede nella foto di copertina.

Succede quando il caldo si fa sentire e basta una piccola scintilla per provocare l’incendio, quando le erbe selvatiche abbondano.

E a Gela abbondano eccome…. Nella via Licata per esempio, nel tratto che porta a Macchitella, e’ un’esplosione di natura selvaggia, per usare un’espressione poetica…. Sul posto sono stati chiamati ad intervenire i vigili del fuoco che hanno provveduto a spegnere le fiamme.

“Bisogna realizzare i controfuoco – dice il segretario del comitato ‘Gela che cambia’ – altrimenti l’estate che sta per arrivare sarà in fuoco continuo. Potrebbero partire incendi a catena .
Inoltre si devasta la natura tutta la fauna: Lumache, lucertole, uccelli.

Ancora sottolineo che bisognerebbe che prima dei pompieri dovrebbero arrivare i Carabinieri o la Polizia per cercare di vedere se c’è ancora qualche piromane sul posto…”.

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Cronaca

Furto aggravato, arrestati due licatesi

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Due licatesi di 20 e 33 anni, sono stati arrestati dai Carabinieri della Stazione di Licata, supportati dalla Sezione Radiomobile della Compagnia, in esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Agrigento, su richiesta della locale Procura della Repubblica.

I due sono ritenuti gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di furto aggravato, tentato furto aggravato e porto ingiustificato di coltello, in relazione a numerosi episodi avvenuti, in orario notturno, tra dicembre 2024 e gennaio 2025 ai danni di diversi esercizi commerciali del centro cittadino. Le indagini, condotte dai militari della Stazione di Licata sotto il coordinamento della Procura di Agrigento, si sono sviluppate attraverso l’analisi di numerosi sistemi di videosorveglianza e la raccolta di ulteriori elementi a carattere fortemente indiziario, che hanno consentito di ricostruire in modo dettagliato le modalità operative dei presunti autori.All’esito dell’attività investigativa, è stato emesso il provvedimento restrittivo: uno degli indagati è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico, mentre per l’altro è stato disposto l’obbligo di dimora nel centro urbano del Comune di Licata, con prescrizione di permanere nella propria abitazione nelle ore notturne. Entrambi rimangono a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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Cronaca

I carabinieri scoprono armi e munizionamento nelle campagne di Mazzarino

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Prosegue incessante l’attività di controllo del territorio condotta dai Carabinieri della provincia nissena, sviluppata non solo nelle aree urbane e maggiormente frequentate ma anche attraverso servizi di rastrellamento delle aree rurali e più impervie del comprensorio, grazie al prezioso supporto specialistico dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Sicilia”. In particolare, i militari della Stazione di Mazzarino, assieme a quelli dello Squadrone, hanno individuato un terreno non recintato, in contrada Finocchio , all’interno del quale destava sospetto la presenza di mezzi in stato di abbandono e di vecchie cisterne di acqua in disuso. Procedendo ad accurata ispezione dei luoghi, all’interno di uno dei veicoli e di una cisterna i Carabinieri hanno rinvenute, ben occultate e protette dagli agenti atmosferici, due armi da fuoco con matricole abrase, una carabina calibro 22 LR marca ZOM451 e un fucile sovrapposto calibro 12 e una ventina di cartucce calibro 12 a palla unica e spezzata.Le armi e il munizionamento, in ottimo stato di conservazione e pronto all’uso, sono state poste sotto sequestro, per i successivi accertamenti. L’ipotesi investigativa è che possano essere state utilizzate nell’ambito di attività delittuose, considerando anche il luogo in cui erano nascoste, un’area rurale isolata e difficilmente raggiungibile, ideale per l’occultamento. Le operazioni si inseriscono in una più ampia strategia di controllo, esteso alle vaste aree boschive e di campagna della provincia, con particolare attenzione al circondario di Gela, dove lo Squadrone Eliportato Cacciatori “Sicilia” continua a operare con elevata professionalità al fianco dei reparti territoriali, al fine di contrastare ogni forma di illegalità, con particolare riferimento alla disponibilità illecita di armi.Sono in corso indagini finalizzate a risalire ai responsabili dell’occultamento, ma anche a un possibile utilizzo, in passato, delle armi sequestrate.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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