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No alla guerra: il tenore pop Jonathan Cilia Faro e Tyler Michael Smith a Gela

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No alla guerra: il tenore pop Jonathan Cilia Faro e Tyler Michael Smith tornano in Italia

Nove appuntamenti in vista del Natale dove la musica religiosa sarà protagonista

Il tenore pop italo americano Jonathan Cilia Faro ritorna ancora una volta in Italia accompagnato, questa volta, da Tyler Michael Smith, compositore e produttore discografico americano.

Infatti dal 25 novembre al 10 dicembre i due artisti si esibiranno nell’ “Amazing Grace worship tour” che toccherà 9 città italiane: Milano (25 novembre), Bollate (26 novembre), Bologna (1 dicembre), Firenze (2 dicembre), Roma (3 dicembre), Napoli (5 dicembre), Catania (8 dicembre), Marsala (9 dicembre) e Gela (10 dicembre).

Anche quest’anno – spiega Cilia Faro – ho voluto ritornare in Italia e farlo insieme ad un artista americano figlio del leggendario Michael Whitaker Smith espressione della musica cristiana contemporanea americana conosciuto in tutto il mondo e che ha lavorato anche con Andrea Bocelli”. Stiamo vivendo un periodo difficile, le immagini della guerra ormai ci accompagnano tutti i giorni. Le parole non ci salvano dalla guerra ma la preghiera e la musica sicuramente sì”.

Questa volta però il tenore pop ha deciso di non esibirsi in teatro come aveva fatto negli anni precedenti ma di scegliere alcune strutture private italiane.

“In occasione di questi concerti – sottolinea Cilia Faro – ho voluto riproporre anche in Italia lo stile che ho scelto di proporre in America e quindi di portare la mia musica anche in luoghi diversi dagli stadi, dai grandi teatri. Ciò mi consente di avere un rapporto più intimo con il mio pubblico che in questi anni è cresciuto sempre più. L’esperienza nei teatri l’ho fatta lo scorso anno con successo tant’è che ora diverse reti regionali italiane lo stanno riproponendo proprio in questo periodo”.

I singoli concerti, della durata di 90 minuti, dovranno quindi essere prenotati e in quest’occasione verranno proposte una serie di produzioni che hanno come tema il Natale, scritte a 4 mani dagli artisti.

Tra i vari pezzi anche alcuni tratti dagli album di Tyler Michael Smith prodotti con il padre dal titolo: “Christmas con Amore” e “Every Christmas”. Un’occasione quindi per festeggiare in anteprima il Natale e per fare un regalo inaspettato a chi più amiamo.   E

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Cucina

L’equilibrio della materia: il petto d’anatra cbt di Totò Catania tra aglio nero, tartufo e contrasti d’autore

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Nel mio menù primaverile questo piatto è la proposta di carne del ristorante Sabìa, che mi onoro di condurre in qualità di Executive Chef. Come ben sapete, ho il piacere di condividere con voi i nostri piatti, le nostre ricette, perché c’è più gusto nella condivisione. In questo caso ci avvaliamo del prezioso ausilio della tecnica, dunque saranno necessari una macchina del sottovuoto ed un roner per la cottura a bassa temperatura.

Dopo aver rifilato a coltello un bel petto d’anatra ed aver inciso a scacchiera la pelle senza intaccare la carne, ed aver condito con olio evo, sale bilanciato, pepe nero ed un pizzico di timo, mettiamo tutto a nanna in un bel bagnetto caldo a 52 gradi per un paio d’ore. L’anatra va gustata al sangue per goderne al massimo. Dedichiamoci alla crema d’accompagnamento. Dopo aver sbucciato il sedano-rapa e averlo cubettato andiamo in casseruola con dell’olio evo. Facciamo stufare con l’aiuto di un filo d’acqua e della panna fresca, e il giusto apporto di sale e pepe. Quando il tutto sarà morbido frullate il tutto aggiungendo l’aglio nero ben sbucciato.

Vi ricordo che l’aglio nero non va cotto, aggiungerà alla crema un piacevole retrogusto dolciastro che ricorda la liquirizia. In un padellino prepariamo la cipolla rossa agrodolce. Semplice: cipolla affettata, olio, sale, zucchero, aceto, tutto a freddo. Quando la cipolla sarà morbida e il liquido riassorbito avrete la vostra cipolla agrodolce. Gli spinaci, invece, semplicissimi: saltati con aglio e burro giusto un minuto, ed un pizzico di sale. Non vi resta che tirare fuori l’anatra dal sacchetto del cbt, asciugarlo per bene e far arrostire per benino la pelle che deve diventare croccante e dorata. Non resta che impiattare. Petto d’anatra, crema di sedano-rapa, cipolla e spinaci. Sulla carne affettate qualche lamella di tartufo nero pregiato. Un giro di olio evo fragrante e il capolavoro è compiuto.

Chef Totò Catania

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Lo Scrivo a Il Gazzettino di Gela

Avviso 22: i pagamenti non arrivano nonostante le promesse dell’assessore

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Riceviamo e pubblichiamo una nota del gruppo dei lavoratori dell’Avviso 22 a firma del portavoce Oreste Lauria.

“I lavoratori dell’Avviso 22 della Regione siciliana continuano a protestare per i mancati pagamenti che attendono da 5 anni.

Il 25 dicembre 2024 e’ andato in onda TV a striscia la notizia il servizio dei 189 tirocinanti non pagati, l’assessora Nuccia Albano dichiarava ai microfoni all’inviata Stefania Petyx, che entro maggio i tirocinanti sarebbero pagati. Dal quella dichiarazione i pagamenti non sono stati mai effettuati.

L’assurda situazione dei tirocinanti dell’Avviso 22 della Regione Sicilia è diventato un caso nazionale che dura ormai da ben 5 anni. Siamo giunti all’ennesima estate di tribolazioni e false speranza da parte della politica regionale attuale che ha perso quel poco di credibilità riguardo questa vicenda cercando di nascondere le proprie responsabilità.

Nemmeno il programma nazionale “Striscia la notizia” che per la quinta volta ha mandato all’Assessorato al lavoro della Regione Sicilia il proprio inviato è riuscita a districare una situazione paradossale che nessun politico è riuscito a regolarizzare.
Per l’ennesima volta chiariamo che dei bandi finanziati con 22 milioni di euro dalla Comunità europea sono stati spesi per i pagamenti circa 4 milioni e mezzo mentre sui 18 milioni restanti continua il mistero sul loro utilizzo. Fatto sta che sono scomparsi e tutto ciò è davvero inammissibile!!!

Per l’ennesima volta chiediamo l’intervento dellla corte dei conti e della magistratura che si attivi per fare chiarezza e accerti che fine hanno fatto i 18 milioni di euro dell’avviso 22 e se sono stati spesi dalla regione Siciliana legittimamente per emergenze e verifichi se il debito con i tirocinanti sia fuori bilancio.

Per l’ennesima volta chiediamo che una commissione europea avvii un’indagine sui fondi europei destinati al bando dell’avviso 22.
In questa vicenda sono stati lesi i diritti dei lavoratori che ancora oggi aspettano di essere pagati per il tirocinio svolto.

Come portavoce dei tirocinanti dell’Avviso 22 non mollerò mai la presa su questa vicenda fino a quando non si farà luce sulle reali responsabilità.
È inaccettabile una situazione di questo tipo che ormai fuori controllo continua a partorire Avvisi che creano solo manovalanza gratuita per le aziende senza dare un vero sbocco lavorativo ai tirocinanti.

All’inizio di questa farsa era un problema burocratico e di documentazione, adesso che le pratiche degli ultimi 189 tirocinanti sono state regolarizzate e perciò pagabili, mancano le risorse per poterle liquidare.

Dagli inizi del 2024.
Più volte mi sono recato presso gli uffici regionali del dipartimento lavoro e la risposta datami dal personale del servizio 3 era sempre la stessa. Ci siamo sempre trovati difronte ad una situazione bloccata, senza la disponibilità di emettere un decreto di pagamento per mancanza di liquidità sul capitolo di spesa dell’avviso 22.

L’assessora al lavoro Nuccia Albano, poco chiara nell’esercizio delle sue funzioni, non ha garantito gli adempimenti del suo ruolo istituzionale.
Nell’ agosto dello scorso anno, insieme ad un gruppo di tirocinanti mi sono recato presso l’assessorato al lavoro di Via Trinacria ed abbiamo avuto un incontro con l’assessore Nuccia Albano e da quel giorno dopo quasi un anno, la situazione non è cambiata per nulla.

Il presidente della regione siciliana Renato Schifani prenda una netta presa di posizione e chiarisca il caso dei tirocinanti non pagati, inviti la stampa e faccia una conferenza rilasciando le sue dichiarazioni, vogliamo chiarezza sui fondi pubblici europei.

Su 1.741 tirocinanti, solo 170 sono state le assunzioni, per gli altri tutti a casa da disoccupati.

È proprio sull’inserimento lavorativo vogliamo dal governo regionale una proposta concreta che leghi la partecipazione ai Bandi della regione siciliana al mondo del lavoro. Si pensi finalmente ad una legge regionale per introdurre tutte quelle categorie in difficoltà economica nel mondo del lavoro”.

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Lo Scrivo a Il Gazzettino di Gela

Gli stenti degli insegnanti fuori sede

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Riceviamo e pubblichiamo una nota del Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani a firma del Prof. Romano Pesavento, Presidente CNDDU.

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani denuncia la gravissima situazione economica in cui versano migliaia di docenti fuorisede, in particolare quelli della classe di concorso A046 – Scienze giuridico-economiche, costretti a vivere lontani dalla propria famiglia, spesso in città ad alto costo abitativo, senza un’adeguata tutela economica o sostegno istituzionale.

Secondo gli ultimi dati ISTAT 2025, vivere da soli costa in media 1.972 euro al mese, il 70% in più rispetto a chi condivide un’abitazione con un’altra persona e il 60% in più rispetto a una famiglia di tre persone.

Le spese fisse – affitto, bollette, trasporti, alimentazione – gravano interamente su una sola persona, rendendo impossibile arrivare a fine mese con stipendi netti che raramente superano i 1.400-1.600 euro mensili per un docente neoimmesso.

Tra le voci più onerose:Affitto: una stanza singola può costare oltre 600 euro a Milano e 550 a Roma, escluse le spese di agenzia, caparra, e registrazione contratto.Bollette e utenze: superano spesso 150-200 euro mensili, complici i rincari energetici.Cibo: la spesa alimentare per un single, secondo Coldiretti, raggiunge i 337 euro al mese, ben il 53% in più rispetto alla spesa pro capite in nuclei familiari.Trasporti: tra mezzi pubblici e spese per l’automobile, si arriva facilmente a 300 euro mensili.

A fronte di un totale mensile di spesa tra 1.500 e 2.000 euro, è evidente che il costo della solitudine diventa un fardello economico insostenibile, soprattutto per chi ha scelto l’insegnamento come missione civile e sociale.La classe di concorso A046, centrale per la formazione alla cittadinanza attiva, all’educazione economica e ai diritti umani, è composta da docenti troppo spesso penalizzati nei trasferimenti, esclusi dalle graduatorie utili al rientro e costretti a permanere in regioni lontane anche per lunghi periodi.

Molti vivono senza rete familiare, in condizioni di forte precarietà emotiva ed economica, con ripercussioni anche sul benessere psicologico e sulla qualità dell’insegnamento. Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani chiede con urgenza:

Politiche abitative e fiscali di sostegno per i docenti fuorisede (detrazioni affitto, contributi per le utenze, bonus trasporti);

Assegnazioni interprovinciali agevolate per chi è costretto da anni lontano dalla propria residenza familiare;Riconoscimento della condizione di disagio economico e sociale del personale docente A046, spesso dimenticato nei tavoli di contrattazione;Incremento degli stipendi docenti, tenendo conto del reale costo della vita nel 2025.

“Non possiamo più tollerare che coloro che educano alle regole della convivenza democratica – all’etica pubblica e alla cittadinanza attiva siano abbandonati a una condizione di povertà e solitudine.È tempo che la politica si assuma la responsabilità di garantire dignità e giustizia sociale a chi forma le nuove generazioni”.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
Publiedit di Mangione & C. Sas - P.iva: 01492930852
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