L'occhio del bello

Non è solo un gioco: sorrisi e lacrime nel Gela calcio a 5 che vince la sua prima partita

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L’urlo liberatorio al suono della sirena, che vale la fine della partita. I sorrisi e le braccia tese verso l’alto. La gioia, gli abbracci, i calciatori che vanno a prendere in braccio i loro figlioletti. C’è chi piange, chi non trova le parole. Poi un abbraccio collettivo che vale la foto di gruppo: una foto a suo modo storica.

Il Gela calcio a 5 ieri non ha vinto né lo Scudetto né la Coppa dei Campioni. Ha vinto “semplicemente” la sua prima partita nel campionato di Serie B di futsal. L’ha fatto a fine gennaio, quando il discorso salvezza appare ormai davvero compromesso, al netto di miracoli (e i miracoli, si sa, nello sport e nella vita a volte accadono). Ma dentro questa vittoria c’è tanto, tantissimo, della profonda umanità e della bellezza dello sport.

Dell’importanza di un gruppo che, nel momento più atteso, ha ben pensato di videochiamare capitan Mirko Caglià a casa con i suoi bimbi piccoli per renderlo presente e condividere la gioia. Una bella storia di sport e non solo, quella di ieri al PalaLivatino. Bravi, ragazzi. E adesso potete anche provare a rendere possibile l’impossibile.

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